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Ad Alba aperte al pubblico il Coro della chiesa della Maddalena e La città Invisibile

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Da sabato 30 aprile il Coro della chiesa della Maddalena e La città Invisibile di Alba sono aperti al pubblico tutti i weekend. Il Coro è visitabile sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 19.00, con ingresso libero.

Grazie a un percorso segnalato corredato da dépliant e da un filmato multimediale che racconta la storia dell’intero Complesso della Maddalena, i visitatori potranno di apprezzare il progetto dell’architetto Bernardo Antonio Vittone e le decorazioni della volta, opera del pittore Giacomo Guglielmo Rapa.

L’area archeologica “La città invisibile” è situata in piazza Risorgimento, sotto la sede dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero con accesso da piazzetta Chiodi. È aperta sabato dalle 15.00 alle 17.00 al costo di € 3.00 (ridotto € 1,00 gratuito per under 10). Con lo stesso biglietto di ingresso si può accedere anche al Museo civico “Federico Eusebio”.

La chiesa di Santa Maria Maddalena sorge all’incrocio tra via Vittorio Emanuele e via Paruzza, nel luogo dove, in origine, si trovava un edificio, con la stessa intitolazione, appartenente all’ordine monastico degli Umiliati.

Nel 1442 l’edificio fu donato dal vescovo di Acqui Bonifacio alla marchesa Margherita di Savoia, monaca terziaria domenicana, affinché fondasse un convento.

Fra il 1731 e il 1749 il conte Carlo Giacinto Roero, su procura delle monache domenicane, commissionò il rifacimento della chiesa all’architetto Bernardo Antonio Vittone, figura fondamentale del barocco piemontese.

L’ampio ambiente del Coro, progettato dal Vittone con l’architetto Carlo Giacinto Roero, ha pianta rettangolare e ospita quarantotto stalli in legno di noce con braccioli decorati a volute, inginocchiatoi e schienali intarsiati con motivi a croce, a conchiglia e a punta di diamante.

La decorazione della volta, opera del pittore Giacomo Guglielmo Rapa, fu conclusa nel 1743 e si caratterizza per le prospettive dal notevole effetto scenografico e per quattro angioletti che presentano i rispettivi simboli di Santa Maria Maddalena e della beata Margherita di Savoia.

In alto, sulla parete di fondo, spicca il grande Crocifisso in legno di noce che proviene dal sepolcreto sotterraneo del convento ed è opera di uno scultore lombardo della metà del ‘400.

Sulla parete opposta, retrostante all’altare maggiore, è collocato un grande quadro seicentesco di autore ignoto, in cui sono raffigurati Gesù Cristo e Santa Maria Maddalena.

L’area archeologica “La città Invisibile” offre una panoramica delle trasformazioni urbanistiche subite dalla città nel corso dei secoli, dall’Antichità fino al Medioevo.

Visibili tracce del foro romano che si sviluppava nello spazio oggi occupato da piazza Risorgimento. Il foro era di forma rettangolare con due porticati che lo circondavano sui lati lunghi, mentre il lato corto occidentale era occupato da un grande tempio, i cui resti sono mantenuti a vista nell’area archeologica di piazza Pertinace. Il lato orientale era chiuso da un edificio a carattere pubblico, probabilmente la basilica forense, venuto alla luce sotto la Cattedrale.

Lo spazio pubblico romano, persa la sua originaria funzione, in età tardo antica venne dapprima abbandonato e successivamente occupato da modeste abitazioni in legno e da un ridotto cimitero longobardo. Solamente qualche secolo più tardi, in piena epoca medievale, si verificò una rinascita urbanistica dell’isolato e in generale della città. Ne è rimasta testimonianza nei resti di tre case-torre, abitazioni strette ed allungate, dotate di una torre in facciata. Le torri più antiche sono di dimensioni minori e costruite in pietra, mentre quelle successive, più grandi e alte, hanno il basamento in pietra e l’elevato in mattoni.

Foto Gaidano & Matta

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