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Cronaca

Guardia di Finanza scopre truffa da 5 milioni di euro a Torino per prodotti col finto “Made in Italy”

Vincenzo Spinello

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La Guardia di Finanza di Torino ha portato a termine una grossa operazione che ha visto il sequestro di oltre 500.000 articoli ed accessori di telefonia come cover, cuffie, caricabatterie, spinotti per ricaricare il telefono in macchina e tanti altri, tutti col contrassegno del “Made in Italy” ma che in realtà erano stati prodotti in Cina profilando quindi il reato di truffa. La vendita di tutti questi prodotti finti italiani avrebbe fruttato un guadagno di circa 5 milioni di euro.

L’operazione, condotta dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha avuto inizio nei mesi scorsi quando i Finanzieri hanno notato, esposti sugli scaffali di alcuni negozi del Torinese, accessori di telefonia reclamizzati come prodotti di origine italiana, attraverso l’inequivocabile simbologia della bandiera tricolore, nonostante fossero stati interamente realizzati in Asia.

Gli elementi acquisiti hanno indotto a ritenere che ci si trovasse di fronte ad una grossa frode commerciale e, di conseguenza, si è proceduto a ricostruirne l’intera filiera distributiva attraverso l’esame analitico dei flussi degli approvvigionamenti.

Le indagini hanno consentito di individuare il deposito da cui la merce proveniva, situato in provincia di Monza-Brianza, dove i Finanzieri hanno rinvenuto una considerevole quantità di articoli (carica batterie, vetri protettivi per cellulare, auricolari, custodie) pronti per essere posti in vendita con il sigillo nazionale.

L’illecito modus operandi prevedeva che la merce importata dall’estremo Oriente venisse presentata in dogana in imballi primari privi di indicazioni riconducibili ad una origine italiana mentre, al loro interno, sono risultati apposti i simboli tipici, quali il tricolore, idonei ad ingannare il cliente finale.

L’ingente quantitativo di accessori per la telefonia, che sarebbe stato commercializzato attraverso la grande distribuzione organizzata, è stato, quindi, sequestrato nel corso delle perquisizioni disposte dall’Autorità giudiziaria nei confronti di un imprenditore italiano, il quale, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovrà rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni fasulli. Nell’ambito della stessa operazione sono stati, inoltre, sequestrati i 6 macchinari industriali utilizzati per le etichettature illecite dei prodotti

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