Cultura
Dall’8 al 29 aprile a Torino la rassegna ” Sguardi del cinema egiziano contemporaneo”
In occasione della mostra “Aida figlia di due mondi” con cui il Museo Egizio di Torino celebra i 150 anni del capolavoro di Verdi, l’Università di Torino, nell’ambito del cartellone di eventi culturali di UniVerso Osservatorio permanente sulla contemporaneità, e AIACE Torino organizzano dall’8 al 29 aprile la rassegna “Sguardi del cinema egiziano contemporaneo”.
Curata da Giuseppe Gariazzo, la selezione presenta in quattro appuntamenti settimanali (il venerdì, al Cinema Romano, alle ore 21) altrettanti film di recente produzione, realizzati in Egitto tra il 2016 e il 2021. Giovani registi e autori affermati, lungometraggi di finzione e documentari si alternano nei titoli proposti in una pluralità di prospettive che raccontano la società egiziana di oggi nelle sue diverse dimensioni, pubbliche e private: dalle lotte per i diritti e per il rinnovamento politico iniziate nel 2011 con le manifestazioni di piazza Tahrir alla repressione e alla persecuzione del dissenso messe in atto dal regime, fino alle storie più intime e familiari, di cui sono protagonisti donne e uomini raccontati nella loro quotidianità.
Forte di una storia ultrasecolare, iniziata agli albori della settima arte, la produzione egiziana continua ad affermare la sua centralità nel panorama cinematografico del mondo arabo e la sua rilevanza internazionale anche attraverso le opere degli autori di nuova generazione, a cui la rassegna dedica ampio spazio. Il primo appuntamento è infatti con un lungometraggio d’esordio, As I Want, documentario inedito in Italia sulla ribellione delle donne egiziane dopo le violenze subìte in piazza Tahrir nel 2013, che sarà presentato al pubblico dalla regista Samaher Alqadi. Alla serata interverranno la prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio, il curatore della mostra “Aida figlia di due mondi” Enrico Ferraris e il curatore della rassegna Giuseppe Gariazzo.
A seguire, due opere seconde: Clash di Mohamed Diab, interamente girato in un furgone di polizia dove, dopo gli scontri seguiti alla destituzione del presidente Morsi nel 2013, si ritrovano esponenti di diverse fazioni, e Souad, della regista Ayten Amin, racconto di formazione, inedito in Italia, in cui le contraddizioni della società egiziana si palesano nella dicotomia tra educazione conservatrice e ossessione giovanile per i social media. Ad opere di sorprendente qualità dirette da cineasti e cineaste agli inizi delle loro carriere la rassegna affianca un altro titolo inedito in Italia, la commedia sociale Brooks, Meadows and Lovely Faces, l’opera più recente di Yousry Nasrallah, assistente storico di Youssef Chahine e figura imprescindibile del cinema egiziano degli ultimi trent’anni, che, con la sua filmografia, costituisce un ponte ideale tra la “Hollywood sul Nilo” di ieri e di oggi.
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