Scuola e formazione
Concorso ordinario scuola: per molti aspiranti insegnanti, soprattutto i giovani, la prova non è sostenibile
Si sta svolgendo in queste settimane il concorso in tutta Italia per ottenere l’abilitazione all’insegnamento e la cosiddetta “cattedra di ruolo” e l’assunzione al Miur per tanti insegnanti precari.
Il concorso si svolge in due prove distinte: una scritta, che consiste in 50 domande a risposta chiusa in 100 minuti, ed una orale. I quesiti dello scritto vertono sulle materie della classe di concorso per il quale si vorrebbe ottenere l’abilitazione, più informatica e inglese. Se il risultato della prova scritta dovesse essere positivo, si accede alla prova orale, che consiste nell’esposizione, di fronte ad una commissione, di un’unità didattica, il cui tema viene comunicato il giorno prima al candidato, e quindi di fatto un solo giorno di tempo per prepararsi.
Molte però sono state le lamentele arrivate più o meno da ogni parte d’Italia su come sono formulate le domande del test scritto, soprattutto da parte dei più giovani, che lamentano come per potersi preparare ad un concorso del genere non è sufficiente la sola preparazione acquisita negli anni di studio all’università o nei licei, in quanto le domande vertono maggiormente sui testi con passi molto specifici. Ciò infatti che ha scatenato le proteste dei giovani aspiranti insegnanti è la materiale impossibilità di poter conoscere a memoria tutti i testi se non con anni di esperienza e di servizio, non colmabili al momento della prova, vista soprattutto la loro giovane età, e la loro ancora poca esperienza.
Le segnalazioni arrivateci sono state da candidati che hanno sostenuto le prove a Torino, Chivasso, Todi, Bologna e Venezia. In tutti i casi i candidati obiettano gli stessi punti di criticità presenti nel test, facendo una stima di come circa il 10% scarso dei candidati sia riuscito a superare la prova scritta e che di questo 10% la maggior parte siano insegnanti in servizio da almeno 10 anni, con una conoscenza sicuramente maggiormente più approfondita e dettagliata dei programmi. Si chiedono dunque quale sia il senso di strutturare un concorso con queste modalità di verifica con la gran parte dei candidati non in grado di poter superare la prova, e denunciano quindi una diseguaglianza alla base sulle possibilità di successo.
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