Eventi
Coordinamento Tutela e progettazione del verde contro l’Eurovillage
Lettera aperta del Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni ambientaliste per la Tutela e la progettazione del verde in cui si ribadiscono le preoccupazioni per il luogo prescelto per l’Eurovillage.
La Città di Torino, in accordo con Ebu – European Broadcasting Union e Rai S.p.A, ha infatti individuato nel Parco del Valentino, suggestivo polmone verde e tra i preferiti dai torinesi, l’area ideale per il posizionamento della manifestazione legata all’Eurovision Song Contest 2022.
Ecco la lettera
“Dopo un succedersi di notizie giornalistiche, è ora confermato che le nostre preoccupazioni in merito alla localizzazione delle manifestazioni collegate con lo svolgimento di Eurovision a Palaolimpico erano giustificate: il luogo prescelto è il Parco del Valentino, con una singolare dicitura: “Castello del Valentino e parco annesso” (?).
Dal 7 al 14 maggio il Valentino ospiterà il cosiddetto Eurovillage, con la previsione di 20.000 visitatori. Verranno realizzati 2 maxischermi, un palco per gli eventi musicali collaterali, chioschi, dehors, bancarelle, servizi. La Giunta Comunale, il 7 marzo, ha già affidato anche il Piano di Sicurezza. Il tutto viene presentato a livello comunicativo come “Rinascita del Valentino”. Ci permettiamo di dubitare che la rinascita del parco passi attraverso grandi manifestazioni commerciali e musicali, che occupano il parco per diversi giorni (da aggiungere poi allestimenti e disallestimenti), inibendo la corretta frequentazione di un parco di alto valore storico e ambientale.
Il Valentino continua ad essere visto come un “contenitore multiuso”, convertibile di volta in volta agli usi più disparati. La Delibera della Giunta Comunale che affida il Piano di Sicurezza dichiara che il cosiddetto Eurovision Contest sarà non solo “un’occasione di spettacoli e
intrattenimenti”, ma anche uno strumento di “valorizzazione territoriale”, grazie alla “nuova location”.
Il parco del Valentino è ridotto a una cartolina di Torino, senza valutare l’impatto dell’iniziativa sulle aree verdi e gli impianti arborei, con grande afflusso di folla, prevista soprattutto “nelle ore notturne”. Ci permettiamo di rivolgere qualche domanda: chi controllerà il rispetto del verde? Chi riparerà i danni arrecati? Chi si farà carico della pulizia e della prevenzione dell’abbandono di rifiuti? Quale sarà l’inquinamento
acustico che si riverserà sul quartiere? Chi gestirà i flussi di traffico e controllerà la sosta delle auto? Come si concilia questa scelta con i valori storici di un parco oggetto di provvedimenti di tutela ministeriale e paesaggistica e come si esercita questa tutela?
Eppure la Città, pur disponendo di aree attrezzate e grandi impianti sportivi dove ospitare manifestazioni di tal fatta, non ha neppure fatto un esame delle alternative, ponendo la cittadinanza di fronte al fatto compiuto: l’utilizzo del Valentino. Pensiamo che la “rinascita del parco” passi attraverso scelte non così estemporanee e potenzialmente dannose, mentre progetti di riqualificazione e restauro del parco ristagnano da quasi un ventennio.
Occorre anche una programmazione trasparente delle iniziative che si vogliono collocare nel parco, valutandone la compatibilità e coinvolgendo il Comitato di Gestione del Valentino, come previsto dal Regolamento approvato nel 2001, costituitosi finalmente nel 2019 col coinvolgimento di tutti gli Enti e i soggetti interessati, ma poi non più riattivato dalla nuova amministrazione”.
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