Salute
Tumori: 20 mila euro per progetto Acto Piemonte
Fondazione Roche, che da sempre è impegnata nel sostenere e affiancare le associazioni di pazienti nel delicato compito di supportare pazienti e caregiver che affrontano un percorso di cura, con la 4ª edizione del Bando ‘Fondazione Roche per i pazienti – ‘Accanto a chi si prende cura’ prosegue nel suo intento e premia la torinese Acto-Alleanza contro il tumore ovarico e i tumori ginecologici-Piemonte per il progetto ‘Sessualità e cancro: il sesso cambia ma non scompare’.
Una diagnosi di cancro modifica radicalmente la vita dell’individuo, ne mette in discussione l’identità e il valori esistenziali. La minor aspettativa di vita, i cambiamenti fisici, gli effetti collaterali dei farmaci aggressivi, cambiano dentro e fuori ci si trova ad affrontare questo percorso. Il progetto ha l’obbiettivo di promuovere il benessere della persona e la ripresa della attività sessuale migliorando anche la percezione del proprio corpo in seguito alla malattia e trattamenti farmacologici e chirurgici.
Marco Mitidieri, Dirigente Medico presso AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, specializzato in Ginecologia e Ostetricia, ha coordinato il progetto di ricerca e commenta: “Gli obiettivi generali sono quelli di promuovere il benessere individuale della persona e la ripresa dell’attività sessuale. Migliorare e implementare la comunicazione con il medico e con il proprio partner, ma anche l’accettazione del proprio corpo in seguito alla malattia ed ai trattamenti”.
Tutto questo lavoro sarà possibile grazie alla collaborazione della Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale (S.I.S.P.Se) in particolare nella figura del Dott. Marcello Manfredonia e della Dott.ssa Elena Santucci con la supervisione della Dott.ssa Garombo Maura. I pazienti saranno guidati a superare i sentimenti di vergogna e la paura di non piacere, di provare dolore o di aver perso la funzione sessuale.
“Gli interventi – prosegue Marco Mitidieri – saranno organizzati in gruppo, ciascun incontro prevederà una prima parte di psicoeducazione in cui lo psicologo, affiancato da una specialista in ginecologia oncologica, darà informazioni circa il cancro e la sessualità con argomenti sempre diversi. La seconda parte di ciascun gruppo invece servirà da sostegno per i pazienti che, qui, potranno esporre le loro incertezze condividendo le proprie esperienze. Lo psicologo cercherà con ciascun partecipante che vive in maniera unica la sua sessualità, di normalizzare il problema promuovendo l’accettazione (dei cambiamenti fisici ad esempio) e nuovi modi di vivere la propria sessualità. I gruppi – concude – saranno organizzati inserendo utenti che vivono diverse fasi della malattia e del trattamento così che ci possa essere aiuto reciproco”.
La missione di Acto Piemonte è dare sostegno alle pazienti ginecologiche affette da patologie oncologiche croniche, pazienti a rischio oncologico con o senza mutazioni genetiche, alle loro famiglie e caregiver, promuovendo la ricerca scientifica e dando voce ai diritti e ai bisogni insoddisfatti delle donne malate portandole all’attenzione dell’ opinione pubblica e delle istituzioni nazionali e regionali. Il sogno condiviso è quello di cambiare il futuro di queste neoplasie e il destino di tante donne che ne sono state colpite. La sede dell’associazione è a Nichelino, presso il Rach delle Donne, una fattoria sociale per ritrovare il contatto con la natura, la terra e la cultura e favorire un percorso di cura e rinascita interiore, tramite la socializzazione e attività concrete, come ad esempio l’agricoltura sociale che può avere risvolti positivi in ambito psicoterapeutico e riabilitativo.
La presidente di Acto Piemonte, Elisa Picardo, dichiara: “La sessualità è di per sé un mondo complesso che racchiude la componente cognitiva, quella fisica e quella emotiva. La malattia può impattare su ciascuna di queste componenti compromettendo la vita sessuale dell’individuo e, di riflesso, peggiorandone la qualità della vita. Ogni incontro sarà un momento di riflessione in cui si potranno scambiare informazioni, parlare delle proprie sensazioni, delle emozioni che emergono e delle difficoltà quotidiane provocate dalla malattia, tutto all’interno di un luogo sicuro come il Ranch delle Donne, una vecchia fattoria risalente agli inizi del 1900. Qui si trova una nuova realtà sociale in cui le donne e le loro famiglie possono vivere la loro malattia ritrovando la sensorialità e i doni della natura…riscoprendosi”.
Il presente bando ha premiato in tutto 22 progetti provenienti da tutta Italia, candiati per le aree onco-ematologia, neuroscienze-oftalmologia e malattie rare. I progetti, a cui è stato destinato un finanziamento complessivo di euro 500 mila, sono stati selezionati e valutati da VITA Impresa Sociale, in qualità di partner esterno e indipendente di Fondazione Roche, sulla base di vari criteri: chiarezza nella descrizione, impatto dei benefici attesi per famiglie, pazienti e comunità, collaborazione e networking con altre Associazioni Pazienti, Fondazioni e/o Istituzioni nazionali e locali, sostenibilità e collaborazione con il Sistema Salute, e istituzioni pubbliche, innovatività e attenzione verso il tema del digitale, adeguatezza delle risorse dedicate, trasferibilità e replicabilità del servizio proposto.
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