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Cresce il consumo di alcol tra i giovani, a Torino inaugurato il Centro alcologico

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Nei due anni del Covid, complici dad e restrizioni, è cresciuto pesantemente il consumo di alcolici tra i giovani, ma il 90% con problemi di alcolismo resta sommerso. Per fronteggiare il problema nasce il primo Centro alcologico di Torino, presso l’ospedale Mauriziano.

All’evento erano presenti il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il Direttore generale Maurizio Dall’Acqua, il Direttore sanitario Maria Carmen Azzolina, il Presidente ACAT Torino Centro Ivana De Micheli ed il Presidente APCAT Antonio Massari.

Il Centro lavorerà sul territorio in collaborazione con i Servizi di Alcologia dei Dipartimenti delle Dipendenze delle ASL Città di Torino e provincia, con la AOU Città della Salute e con le Strutture ospedaliere del territorio. Si tratta di un Centro multidisciplinare promosso dall’ACAT Torino Centro (Associazione Club Alcologici Territoriali), Associazione presente sul territorio da oltre 30 anni, che si occupa di persone con disturbo da uso di alcol secondo l’Approccio ecologico – sociale del professor Vladimir Hudolin. Il Centro è stato sostenuto dalla Direzione dell’ospedale Mauriziano e dalla Regione Piemonte.

Afferente al Dipartimento medico (diretto dal dottor Claudio Norbiato), è ubicato presso il piano terra del Padiglione 2A ed è composto dall’équipe medica del dottor Sarino Aricò e del dottor Marco Iudicello e da un’équipe infermieristica e prevede inizialmente un’apertura nei giorni di mercoledì e venerdì. L’accesso è libero su prenotazione al numero dell’ambulatorio dedicato 011/5082884.

L’équipe medica del Centro, coordinata dal professor Fabrizio Bert della Scuola di Medicina dell’Università di Torino, terrà inoltre, all’interno del Corso di laurea in Medicina, per gli studenti del 5° e 6° anno, un corso di Alcologia.

Un dato allarmante emerso dall’Istat riguarda il 4% dei minori tra gli 11 e i 17 anni che fa consumo quotidiano di alcol. Un numero che va di pari passo anche con l’aumento esponenziale dei giovani e giovanissimi nei Pronto Soccorso degli ospedali piemontesi per coma etilico o per patologie comunque legate all’abuso di alcolici. Durante il lockdown si sono registrati in Piemonte (anno 2020) 185 ingressi in P.S. di minori sotto i 17 anni tra maschi e femmine (con una maggiore percentuale tra le femmine), con diagnosi completamente attribuibile all’alcol, ed ulteriori 350 ingressi di soggetti tra i 18 ed i 24 anni (età comunque a rischio), per un totale nell’anno di circa 3.500 ingressi in P.S. di persone in evidente stato di intossicazione alcolica.

I dati rilevati nel periodo della pandemia sono di un aumento del 180-190% della vendita di alcolici su piattaforme dedicate con consegna a domicilio, con conseguente manifestazioni di problemi alcolcorrelati.

“L’abuso di alcol è un problema molto serio da tanti anni e diffuso tra tutte le età e gli strati sociali- ha dichiarato De Micheli – ma in questi due anni è cambiato l’approccio alla sostanza ed è scesa enormemente l’età dei consumatori. Alcuni dei ragazzi hanno seguito per mesi la dad da casa con una bottiglia di birra o di vino nascosto sotto la scrivania della propria camera”.

“Oggi ho voluto essere presente all’apertura del nuovo Centro alcologico dell’Ospedale Mauriziano di Torino – ha affermato il presidente della Regione Piemonte Cirio -. Un servizio che abbiamo potenziato e che avrà una attenzione particolare anche verso i nostri giovani. Questi due anni di pandemia hanno purtroppo messo a dura prova la fragilità umana ed è più che mai fondamentale intervenire in modo tempestivo. Ma accanto alle cure lavoreremo ancor di più sulla prevenzione, perché l’informazione è l’unica strada che può consentire un consumo corretto e consapevole”.

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