Cittadini
Volpiano: consegnati 42 scatoloni di aiuti per i profughi dall’Ucraina
Sono già stati consegnati al Sermig i primi 42 scatoloni con gli aiuti per i profughi dall’Ucraina, raccolti a Volpiano in un solo giorno; il Comune ha infatti attivato, da martedì 8 marzo, un servizio di raccolta di cibi a lunga conservazione e beni di prima necessità per far fronte all’emergenza umanitaria, al martedì dalle 10 alle 12 in piazza Italia (di fronte alla Conad), giovedì dalle 17 alle 19 di fronte al supermercato Coop (via Trento 135) e sabato dalle 10 alle 12 di fronte al supermercato Lidl (viale Partigiani 1).
All’iniziativa ha aderito l’istituto comprensivo di Volpiano, nell’ambito del progetto «Miglio della pace e della solidarietà», con gli alunni di tutte le scuole che consegneranno il materiale in municipio lunedì 14 e 21 marzo.
«Un ringraziamento particolare lo rivolgo – commenta il sindaco Giovanni Panichelli – a tutte le realtà del territorio che si sono rese disponibili a collaborare con l’amministrazione comunale per la riuscita dell’iniziativa. La nostra comunità si è sempre contraddistinta per la solidarietà e anche in questa circostanza, tutti insieme, faremo del nostro meglio».
Per donazioni in denaro è possibile effettuare un versamento alle seguenti coordinate bancarie: IBAN IT29P0306909606100000001481, intestato a «Associazione Sermig Re.Te per lo Sviluppo Onlus», causale «Ucraina». La Regione Piemonte, inoltre, ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere la disponibilità di famiglie e singoli all’accoglienza temporanea dei nuclei famigliari provenienti dell’Ucraina; informazioni sul sito web della Regione Piemonte.
Volpiano è stata anche sede di arrivo di uno dei primi pullman di profughi dall’Ucraina, nella notte di martedì 8 marzo, grazie all’iniziativa dell’associazione Arca Solidale; le persone sono state accolte dal console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, dal sindaco Giovanni Panichelli e assistite da Protezione civile, Croce Bianca Volpianese e Asl TO4, prima di essere trasferite nelle famiglie ospitanti del territorio piemontese.
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