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Imprese torinesi: ripresa commercio e agricoltura, in sofferenza industria e turismo

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Presentati questa mattina in Camera di commercio i dati della natimortalità imprenditoriale torinese nel 2021, un anno di trasformazione dopo l’assoluta immobilità registrata nel 2020.

“Assistiamo ad una decisa ripresa delle nuove aperture, sostenute soprattutto dall’avvio di micro-imprese. Siamo di fronte, tuttavia, a uno scenario eterogeneo a causa di andamenti settoriali diversificati, con un tessuto imprenditoriale che ancora nel 2021 ha scelto di temporeggiare nelle chiusure – commenta Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio Torino. – Tra i fenomeni più evidenti, il boom delle costruzioni sostenuto dai bonus governativi, e le attività cresciute con la pandemia, come il commercio on-line e i take away”.

A fine 2021 nel torinese si contavano 222.557 imprese, il 52% di quelle piemontesi, con un tasso di crescita pari al +1,64%, dato più alto rispetto a quello regionale (1,1%) e nazionale (1,42%).

In particolare, il 2021 ha registrato una dinamica divergente non solo rispetto all’anno precedente, ma anche rispetto agli ultimi 10 anni: da un lato, si è assistito a un recupero significativo delle iscrizioni, che si avvicinano ai livelli pre-Covid (14.148, +2.229 rispetto al 2020), dall’altro si è registrato un nuovo record minimo di cessazioni (10.555, -1.003).

La crescita ha coinvolto quasi tutti i principali settori, a partire dai servizi alle imprese che si confermano il primo settore per presenza sul territorio. Ottima la performance delle costruzioni (+3,4%) che già nel 2020 avevano fatto segnare un trend positivo dopo anni di contrazione.

Continua anche la crescita dei servizi alle persone. Dopo un decennio di contrazione, nel 2021 si evidenzia una ripresa anche nel settore del commercio e dell’agricoltura. Segnali di sofferenza si registrano, invece, tra le imprese dell’industria e del turismo, uno dei settori maggiormente penalizzati dalle restrizioni legate all’emergenza sanitaria.

Si conferma la crescita delle imprese straniere, ma ripartono anche artigiane, femminili e giovanili. Crescono anche le attività sportive e di intrattenimento e le attività culturali, associative e di divertimento.

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