Piemonte
Piemonte cuore logistico d’Europa: 14 comuni piemontesi si candidano a retroporto di Genova
Sono ben 14 i siti piemontesi candidati a diventare Zona Logistica Semplificata ZLS del porto e retroporto di Genova.
Lo hanno annunciato oggi, a seguito dell’approvazione della delibera che individua i Comuni per i quali chiedere al Governo di entrare nella Zona Logistica Semplificata legata al porto di Genova, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e gli assessori regionali Marco Gabusi (Infrastrutture) e Maurizio Marrone (Semplificazione) insieme alla amministratrice delegata di RFI Vera Fiorani e al commissario straordinario di Governo per la Tav Torino Lione e per il Terzo Valico Calogero Mauceri.
«Il Piemonte – ha spiegato il presidente Alberto Cirio – si trova all’intersezione dei due grandi futuri assi ferroviari europei Genova Rotterdam e Corridoio del Mediterraneo e può contare su un know how straordinario: per questo lo consideriamo il vero e proprio cuore logistico dell’Europa. Crediamo in un rilancio del Nord Ovest basato sulla logistica e vogliamo essere il motore propulsore di questo processo. Una grande rivincita, che porterà sviluppo e posti di lavoro. Vogliamo che questa opportunità coinvolga più territori possibile come retroporto di Genova e per questo abbiamo adottato un metodo estremamente inclusivo».
L’opportunità è frutto di un emendamento al Decreto Genova del 2018, che individua le aree logistiche a supporto del porto genovese, per le quali le Regioni possono definire ulteriori siti retroportuali da proporre per l’inserimento nella Zona Logistica Semplificata ZLS ‘Porto e retroporto di Genova’. La ZLS è particolarmente interessante per gli investitori poiché offre regimi autorizzativi burocratici facilitati e, in prospettiva, eventuali agevolazioni fiscali per le aree che abbiano un nesso funzionale con il porto.
La Regione Piemonte ha incluso nella proposta da inviare Governo 6 siti già esistenti nei Comuni di Alessandria, Arquata Scrivia, Castellazzo Bormida, Novi San Bovo, Ovada Belforte e Rivalta Scrivia e gli interporti di rilevanza nazionale già esistenti Novara CIM e Torino SITO. Accanto a questi saranno inseriti nella proposta 12 dei 16 Comuni piemontesi che hanno partecipato al bando e che soddisfano i criteri di compatibilità urbanistica con la destinazione d’uso, la distanza di massimo 180 chilometri da Genova, la vicinanza del sito con i caselli autostradali (massimo 10 chilometri) e la prossimità a scali ferroviari o intermodali merci (massimo 10 chilometri).
«Come Regione Piemonte – ha sottolineato l’assessore Gabusi – abbiamo voluto ampliare la platea dei siti candidati e abbiamo perciò scelto di lanciare un bando a cui hanno aderito numerosi Comuni indicando la disponibilità a candidarsi. Aumentare i siti piemontesi della ZLS significa attrarre investimenti e aziende che possono contribuire allo sviluppo del territorio. Come sempre abbiamo messo al centro il territorio e siamo felici di poter dire che siamo i primi in Italia ad esserci dotati di un metodo così inclusivo per dare la possibilità a chi ha il potenziale di rientrare all’interno della Zona Logistica Semplificata, che darà a quelle aree dei poteri in più e dei vincoli burocratici in meno, utili per gestire le novità che arriveranno».
Sono risultati idonei alla candidatura 9 Comuni in provincia di Alessandria, la più vicina geograficamente al porto di Genova: Basaluzzo, Borghetto di Borbera, Casale Monferrato, Castelletto Monferrato, Castelnuovo Scrivia, Pozzolo Formigaro, Serravalle Scrivia, Silvano d’Orba e Tortona. Altri due si trovano nella provincia di Asti (Asti e Villanova d’Asti) e uno in provincia di Cuneo (Mondovì).
«Oltre alle misure di semplificazione attivabili automaticamente con l’istituzione della ZLS – ha evidenziato l’assessore Marrone -, la Regione Piemonte intende introdurre nella proposta di Piano di Sviluppo Strategico tutte le misure che il Commissario TAV Mauceri ci segnalerà opportune per l’avanzamento efficiente dei lavori Alta Velocità Torino-Lione. L’inserimento dell’interporto SITO di Orbassano nella ZLS chiarisce, infine, la volontà politica di ribadire la necessità di collegare lo snodo logistico del Capoluogo nel futuro tracciato nazionale della TAV, a beneficio di tutto il Piemonte».
«La creazione di zone economiche speciali per le aziende, come le ZLS, che avranno la necessità di movimentare le loro merci dal porto di Genova al nord Europa – ha spiegato l’amministratrice delegata e direttrice generale di Rete Ferroviaria Italiana Vera Fiorani -, consentirà di rafforzare ancora di più i nostri investimenti per la realizzazione delle opere connesse ai corridoi europei della rete TEN-T. Infrastrutture come il Progetto unico del Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova e la Torino-Lione che contribuiranno a favorire in modo decisivo lo sviluppo del trasporto di merci su ferrovia dall’Italia al resto del mondo. In Piemonte gli impianti di Novara Boschetto e Torino Orbassano sono due poli strategici per RFI in coerenza con la politica di trasferimento modale per una rete sempre più connessa, capillare e sostenibile».
«Apprezzo molto l’iniziativa della Regione Piemonte di includere siti piemontesi nella Zona Logistica Semplificata del porto e retroporto di Genova – ha dichiarato il commissario straordinario di Governo per la Tav Torino Lione e per il Terzo Valico Calogero Mauceri -. Del resto, lo stesso territorio si presta come importante crocevia di interconnessione tra due Corridoi europei Ten-T.
I lavori per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova proseguono spediti e tutti stiamo lavorando affinché l’opera possa concludersi entro il dicembre del 2024; obiettivo condiviso sia con RFI che con il General Contractor. Sul fronte piemontese, e dunque sulla tratta italiana della Torino-Lione, nel mese di marzo inizierà la progettazione definitiva della nuova linea in variante Avigliana-Orbassano per concluderla presumibilmente entro l’anno. Con un investimento di 13 milioni di euro, si procederà a potenziare anche lo scalo merci di Orbassano, dove entro l’anno si prevede l’avvio dei lavori di ampliamento della capacità dei binari del “fascio container”».
Nelle prossime ore l’elenco dei siti candidati sarà trasmesso al Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale e al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, che lo presenteranno al Governo per l’approvazione. «Ci aspettiamo una risposta per la prossima primavera – ha dichiarato l assessore Gabusi -. Una tempistica coerente con quella dei lavori sui due corridoi europei e potrebbe così portare ad avere le ZLS pronte per quando passeranno le merci sui nuovi collegamenti ferroviari diretti in Europa».
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