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Cannabis light, Grimaldi (LUV): “Regione capisca che è ora di aiutare le esperienze che vogliono lavorare nella legalità”

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“Continuerò a dire che il decreto interministeriale approvato dalla Conferenza Stato-Regioni riduce nei fatti l’agibilità degli imprenditori della cannabis sativa. É vero – come ha ricordato l’Assessora Caucino – che un decreto interministeriale non può cambiare una legge nazionale, ma la realtà è che già prima diverse Procure, nell’incertezza normativa, sequestravano il prodotto considerandolo ‘sostanza stupefacente’. Oggi i Procuratori potrebbero sentirsi ancora più legittimati a sequestrare nei negozi, mentre vincere i ricorsi potrebbe diventare più difficile” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, durante la discussione in Aula della sua interrogazione sulle gravi conseguenze economiche del Decreto interministeriale recante “Elenco delle specie di piante officinali coltivate nonché criteri di raccolta e prima trasformazione delle specie di piante officinali spontanee”.

“Proprio in Piemonte siamo stati i secondi produttori al mondo di canapa, fino all’inizio della ‘guerra americana’ alla cannabis che ha portato alla sua progressiva equiparazione alle droghe pesanti” – prosegue Grimaldi. – “Quest’ultima interpretazione data dal decreto interministeriale, che chiarisce che i fiori della canapa rientrano nel testo unico sugli stupefacenti, rischia di colpire soggetti che operano alla luce del sole, emettendo regolari fatture e pagando le tasse, e consumatori che tornerebbero in strada ad acquistare cannabis vera dalla criminalità organizzata. Infatti già la scorsa settimana sono stati sanzionati per la prima volta dei produttori a Novara. Davvero intendiamo criminalizzare un settore che non c’entra niente con la criminalità e più volte ha chiesto norme più chiare? L’Assessora Caucino ha confermato che solo le aziende produttrici piemontesi sono 146, possiamo immaginare quanti siano i rivenditori. Vorrei che la Giunta capisse che è ora di ‘piantarla’ e aiutare le tante esperienze che vogliono continuare a lavorare nella legalità”.

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