Cronaca
Il comune di Torino si costituisce parte civile nel processo per presunte torture al carcere le Vallette
“La giunta comunale a fronte della documentazione della garante ha approvato con delibera la costituzione in giudizio come parte civile. La Città è da sempre impegnata a salvaguardare la dignità umana anche nell’ambiente carcerario “. Le dichiarazioni del sindaco di Torino Stefano Lorusso per il processo contro 21 persone per presunte “torture” perpetrate nei confronti di alcuni detenuti, in particolare della sezione “sex offender”, nel carcere delle Vallette.
Fu la garante cittadina per i detenuti Monica Gallo a denunciare la situazione di “prassi” portata avanti dal 2017 al 2019 dagli agenti di sorveglianza nei confronti di 11 reclusi, alcuni dei poliziotti penitenziari sono ancora in servizio. L’accusa per loro è di tortura, abuso di autorità e violenza privata. A processo anche l’ex direttore Domenico Minervini e l’ex comandante della polizia penitenziaria Giovanni Battista Alberotanza che sono accusati dal pm Francesco Pelosi di omessa denuncia e favoreggiamento.
La giudice Maria Francesca Abenavoli ammette tutte le richieste di danno dei sei detenuti su undici considerati parte offesa, che hanno avuto il coraggio di costituirsi parte civile. Citato anche il Ministero della Giustizia come responsabile civile, per il risarcimento dei danni.
“La nostra partecipazione – dichiara la garante Monica Gallo, assistita dall’avvocata Francesca Fornelli – vuole essere un segnale forte di attenzione rispetto alla tutela dei diritti delle persone ristrette negli istituti penitenziari della città. L’obiettivo è contribuire in maniera concreta alla ricostruzione dei fatti per cui si procede e all’accertamento delle responsabilità dei soggetti coinvolti”.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese