Quotidiano Piemontese
Cancro, nel 2020/21 in Piemonte il COVID-19 ha fatto saltare 16mila ricoveri
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Si scrive 2020, si legge annus horribilis. In Piemonte, dati alla mano, la pandemia ha provocato una riduzione delle diagnosi di cancro. Nello specifico una su due in meno.
Non solo: nel biennio 2020 e 2021 i ricoveri totali sono diminuiti di circa 16mila, in misura maggiore tra i ricoveri in DH (- 25 e -30% dei DH chirurgici) e tra i ricoveri ordinari medici (tra -23 e -27%), minore per i ricoveri chirurgici ordinari (-16 e 17%). In situazioni mediche non acute, i programmi di telemedicina hanno consentito di ridurre l’impatto di un difficile accesso alle strutture sanitarie.
E’ quanto emerge dall’analisi dell’impatto della pandemia sulla prevenzione e cura delle neoplasie in Piemonte illustrata dai coordinatori della nuova Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta in occasione della Giornata nazionale contro il cancro.
In termini assoluti, la riduzione più marcata di ricoveri chirurgici nel 2020-2021 si è verificata tra i 60 e i 79 anni (da circa 14.000 interventi nel 2018-2019 a circa 12.000 nel 2020-2021). Considerando gli interventi oncologici più frequenti (con più di 500 ricoveri l’anno), le riduzioni sono state più evidenti per i tumori del colon e del retto (anche per la ridotta quota di casi identificati allo screening e con procedure di diagnosi precoce), una riduzione leggermente inferiore per i tumori urologici e della mammella, di entità minore per i tumori del polmone”.
Il 2021 l’anno della ripresa
Se nella prima ondata vi è stato il blocco temporaneo dei programmi di screening, con significative riduzioni dell’attività complessiva, nel 2021 – ha spiegato il dottor Mario Airoldi, che monitorizza livelli di attività ospedalieri tramite indicatori quali i volumi di attività ed i requisiti strutturali, organizzativi – le mammografie di screening per il carcinoma della mammella hanno raggiunto i livelli pre-Covid, con 10 mila test in più rispetto al 2019 e 2 mila test in più rispetto al 2018, per un totale di 186.770 test. Sono in ripresa, anche se non ancora a livello ottimale, i programmi di screening per tumori del colon retto e della cervice uterina. L’impatto della pandemia è stato significativo sui programmi di cura, soprattutto nella prima ondata. Nell’ondata attuale l’attività chirurgica, medica e radioterapica ha saputo reagire meglio alle criticità e stiamo assistendo a una progressiva normalizzazione. In entrambe le ondate, sono state mantenute le attività di assistenza domiciliare”.
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