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Il giuramento e il discorso del Presidente della Repubblica, parte il Mattarella Bis

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Il giuramento per il secondo mandato di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica era uno degli eventi più attesi e solenni del nostro Paese. Sin dal momento in cui Mattarella è giunto a Montecitorio dal Quirinale con il segretario generale della Camera Fabrizio Castaldi, accompagnato dalla campana del Palazzo risuonata per tutto il percorso finché il non ha varcato il portone della Camera dei deputati ricevendo gli onori militari.

Ad accogliere Mattarella e i presidenti della Camera Fico e del Senato Casellati un’Aula Covid free. Infatti, l’accesso ai grandi elettori, ai funzionari e ai pochi giornalisti che hanno potuto documentare in diretta l’evento, all’Emiciclo e alle tribune (senza limiti di capienza) è stato permesso solo a chi, oltre a indossare la mascherina, abbia presentato esito negativo dal tampone antigenico di terza generazione effettuato esclusivamente presso le postazioni allestite alla Camera e al Senato. Il Capo dello Stato ha prestato dunque il giuramento di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione.

Alte le aspettative sul suo discorso di inizio settennato davanti al Parlamento in seduta comune e ai delegati regionali che hanno preso parte al voto della settimana scorsa. Si susseguivano le notizie su un eloquio conciso e pragmatico, così è stato per il rieletto Capo dello Stato: “Una chiamata inattesa ma frutto della volontà popolare”, ha dichiarato. Non ha puntato il dito contro il Parlamento, che lo stesso Mattarella ha già ringraziato per la nuova fiducia concessagli.

“Adempirò ai miei doveri. Il mio pensiero è rivolto a tutti gli italiani e le italiane e in particolare ai sofferenti che si aspettano garanzie, sostegno e risposte al proprio disagio”. Urgenze sanitarie, economiche e sociali per cui non ci si può permettere ritardo né incertezza, non sono consentite eccezioni. Non è mancato l’accenno alla pandemia da Covid-19 che da due anni imprigiona il mondo nella sua morsa, sottolineando l’importanza dei vaccini, del ruolo del personale sanitario tutto, delle forze dell’ordine impegnate a sostenere la campagna vaccinale. “A tutti va la nostra riconoscenza”. E ancora: il sistema giudiziario e la scuola, l’occupazione, le morti sul lavoro, le periferie esistenziali in cui sono confinati tanti giovani e la marginalità femminile che segna un certo ritardo civile e umano.

Ma anche progettualità e innovazione per un vero sistema Paese e per il rilancio dell’economia per una Italia che non può che impegnare la propria democrazia nella promozione dei diritti. Dentro e fuori il Paese. Tra i temi toccati dal Presidente anche il ruolo importante della politica estera e l’obiettivo di rilanciare l’Italia nell’Ue. Una Italia più giusta e più sostenibile.

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