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Alessandria

Controlli green pass in un ristorante di Lerma: oltre 50 persone controllate ed elevate 66 sanzioni per 26 mila euro

Vincenzo Spinello

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Nella giornata di martedì 25 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Novi Ligure, in provincia di Alessandria, hanno appreso che in un ristorante di Lerma si sarebbe tenuta una cena a cui avrebbe partecipato un
numero consistente di persone “No Vax”. La notizia era apparsa immediatamente credibile, in quanto la titolare, negli ultimi due mesi, era già stata sanzionata tre volte per violazioni alla normativa che regola le misure di contenimento del COVID-19, in particolare legata al mancato possesso e al mancato controllo della certificazione verde. Già in quelle circostanze, la titolare aveva contestato con veemenza l’operato dei Carabinieri e la
legittimità delle leggi in materia.

Per questo, all’ora di cena, i Carabinieri delle Stazioni di Mornese e Capriata d’Orba si sono recati presso l’esercizio per verificare il rispetto della normativa. All’interno del locale erano presenti 53 persone, di cui cinque lavoratori, compresa la titolare. Mentre i militari entravano nel locale, la titolare iniziava immediatamente a protestare, per poi dare notizia della presenza dei Carabinieri agli avventori, seduti in due lunghi tavoli nella sala. Anche costoro si dimostravano ostili nei confronti degli operanti. Ciononostante, le
operazioni di identificazione e di controllo del possesso delle certificazioni verdi in corso di
validità venivano avviate, seppure con molte difficoltà. I presenti, infatti, iniziavano a rumoreggiare e ad adottare comportamenti oppositivi, per quanto solo verbalmente. Molti si rifiutavano di presentare i documenti d’identità, chiedendo in cambio i documenti dei Carabinieri, la presentazione di un “mandato”, il rispetto di una presunta legge che vieta di disturbare ai tavoli; altri inveivano contro i Carabinieri, anche in modo offensivo, e li deridevano per lo stipendio percepito; altri ancora li accusavano di violare la Costituzione e “leggi antiterrorismo di primo livello”; alcuni affermavano il ritorno alla dittatura e al
fascismo. Si levava anche il coro: “Libertà! Libertà!”.

I Carabinieri, tuttavia, indifferenti alle continue provocazioni, riuscivano a portare a termine
le operazioni di identificazione e controllo, verificando come la larga maggioranza dei presenti fosse priva di certificazione verde e circolasse senza mascherina, notificando multe per da 400 euro a persona per coloro che erano sprovvisti di green pass; 2 multe da 600 euro per i lavoratori sprovvisti della certificazione verde; una sanzione da 400 euro per la titolare del locale per la mancata verifica della certificazione verde ai clienti; 29 multe da 400 euro per i soggetti che si trovavano fuori dal comune di residenza nonostante fossero privi della certificazione verde e non sussistessero motivi lavorativi o di necessità e urgenza.

4 sanzioni amministrative da 400 euro per coloro che hanno violato l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, pur trovandosi in luogo chiuso diverso
dalla privata abitazione.
Per un computo complessivo di sanzioni applicate che si attesta a 26.400,00 Euro. Completate le attività, i Carabinieri lasciavano il locale tra grida di scherno e contestazione.
Nella successiva giornata di apertura, ovvero il 27 gennaio, veniva notificato alla titolare il provvedimento di chiusura dell’esercizio per 5 giorni, cui non si era provveduto nell’immediatezza dell’accertamento delle violazioni per ragioni di ordine pubblico.

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