Cronaca
Scoperto a Torino nascondiglio con 700 mila euro, sarebbe il tesoro dei narcotrafficanti
Gli uomini della Squadra Mobile della questura di Torino hanno arrestato, nell’ambito di un’inchiesta sul narcotraffico e sulle infitrazioni della ‘ndrangheta nella provincia, due uomini, uno dei quali è un imprenditore attivo nell’ambito dei trasporti.
I due, monitorati da tempo, sono sottoposti a controllo all’atto di uscire da uno stabile di Moncalieri e l’immediata perquisizione ha consentito di rinvenire, all’interno dell’appartamento a loro in uso, sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso di circa 10,5 Kg. nonché del tipo hashish per un peso di circa 1,4 Kg., oltre a materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente, una bilancia di precisione, macchina per il sottovuoto ed alla somma in denaro pari a 16.500,00 euro, confezionata sottovuoto.
Le perquisizioni, estese negli altri immobili nella disponibilità di S. L., ovvero la sua abitazione di residenza, quella dei genitori ed il suo ufficio (lo stesso è un imprenditore attivo nell’ambito dei trasporti) hanno consentito di rinvenire e sequestrare un revolver calibro 38 illegalmente detenuto, l’ulteriore somma di 28.790,00 euro ed una apparecchiatura del tipo “jammer” solitamente utilizzata per inibire le frequenze radio degli antifurti e delle apparecchiature per le intercettazioni.
Nel corso della perquisizione presso l’impresa di trasporti, è stato altresì rinvenuto un contratto relativo ad un garage interrato sito a Nichelino, di cui il titolare negava di avere la disponibilità.
La perquisizione presso questo box, effettuata con l’ausilio di personale dei VV.FF., ha permesso di individuare un vano occulto, ricavato mediante la costruzione, con manufatti in cemento, di un’intercapedine, all’interno della quale è stato scoperto un contenitore in metallo chiuso con lucchetto e catena. Forzata tale rudimentale cassaforte, al suo interno è stata recuperata la somma in contanti pari a circa 440.000,00 euro confezionata con il metodo del sottovuoto, nonché 10 orologi a marchio “Rolex” e monili in oro, il cui valore complessivo deve stimarsi in oltre 200.000,00 euro.
Nel corso della perquisizione presso l’azienda di trasporti sono stati infine rinvenuti numerosi ritagli di articoli di quotidiani, riportanti la notizia dell’arresto del latitante calabrese RASO Vittorio (tuttora latitante in quanto gravato da plurimi ordini di custodia cautelare per imputazioni di narcotraffico e associazione di stampo mafioso), avvenuto in Spagna nell’ottobre 2020 grazie alle attività investigative della Squadra Mobile di Torino.
Le modalità di occultamento e di conservazione del denaro, riscontrate anche in altri recenti arresti, nonché gli adesivi utilizzati sulle confezioni dello stupefacente, per indicarne la provenienza, rappresentano, nell’ipotesi di accusa, elementi sintomatici di una contiguità dei soggetti arrestati al gruppo di narcotrafficanti, che nell’ipotesi d’accusa sarebbe organizzato e diretto dal suddetto latitante RASO Vittorio.
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