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Ambiente

Bloccato il traffico in Piazza Castello: Extinction Rebellion torna sotto il palazzo della Regione

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Diversi attivisti di Extinction Rebellion si sono seduti oggi a terra in punti diversi delle viabilità di Piazza Castello, intasando il traffico del centro città. “Emergenza climatica ed ecologica” e “La Regione Piemonte ha fallito”, si legge sugli striscioni che reggono. Alcuni con addosso le tre grandi scimmie sagge, altri un pianeta terra in fiamme, altri travestiti da pompieri. Gli attivisti sono rimasti impassibili e radicalmente nonviolenti alla richiesta delle forze dell’ordine di liberare le strade.

L’azione arriva dopo 8 giorni di sciopero della fame di Ruggero Reina, per ottenere un consiglio ragionale aperto sullo stato di emergenza ecoclimatica. Più in generale, si inserisce in una campagna che Extinction Rebellion porta avanti da alcuni mesi nei confronti del governo regionale, per sottolineare come gli impegni presi a parole non siano ancora stati tradotti in provvedimenti concreti, misurabili e con tempistiche certe. Le emissioni di gas serra continuano ad aumentare, la temperatura media del pianeta è ormai avviata a superare i fatidici 1,5 °C, ma chi governa (come le tre scimmie sagge) continua a non vedere, non sentire e non prendere provvedimenti adeguati.
Esattamente due anni fa, il 28 gennaio 2020, il Consiglio Regionale approvava una dichiarazione di emergenza climatica, corretta nelle premesse teoriche ma inadeguata nelle proposte.

Una dichiarazione di emergenza che riconosce la gravità della crisi ecoclimatica, ma che propone, al primo punto, la promozione della realizzazione della TAV, la linea alta velocità Torino – Lione, giustificandola con la riduzione dell’inquinamento e delle emissioni. Tuttavia questo è in contrasto con quanto dichiarato dalla Corte dei Conti Europea, che il 16 giugno 2020 ha pubblicato una relazione speciale su 9 megaprogetti di trasporto transfrontalieri fortemente critica sulla linea Torino – Lione.

Il Consiglio e la Giunta Regionale dimostrano così di non avere una reale consapevolezza della gravità della crisi e di non avere la capacità di assumersi le responsabilità che spettano a chi si è proposto per governare il territorio piemontese. Produrre documenti corretti nei contenuti, come la Dichiarazione di emergenza climatica e la Strategia Regionale per l’emergenza climatica è evidentemente insufficiente se non vi è la volontà politica di un reale ed efficace intervento.

È ormai tempo che la crisi più grande che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare venga messa al centro del lavoro di ogni governo.
O adesso o le catastrofi a cui andremo incontro minacceranno per sempre il futuro delle prossime generazioni.

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