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Cronaca

Torino: donna muore di cancro convinta da una santona a smettere la chemioterapia

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Nel febbraio 2020 una 46enne ha rinunciato, contro il parere dei medici, alle cure di chemioterapia nel centro tumori di Candiolo. È deceduta solo qualche mese dopo per le metastasi del cancro che l’aveva colpita nel 2019. La donna si è lasciata convincere da una santona che le prometteva guarigioni da ogni patologia, anche dal cancro.

Il caso viene preso in carico dalla polizia postale, coordinata dalla pm Barbara Badellino, che indaga sulla setta Uni Sons: un gruppo con 300 adepti guidati dalla santona Carla Stagno, 53 anni, nessuna laurea in medicina o in qualunque altra disciplina. La Stagno si fa chiamare Marie, asserendo di essere la reincarnazione di Marie Curie. Non solo, si presenta ai suoi clienti-seguaci dicendo di essere in grado di modificare il Dna per garantire la guarigione. Insomma, di modificare “dati e coordinate” e restituendo così le corrette sequenze del patrimonio genetico attraverso un “pannello di controllo dell’interfaccia olografica umana” con cui avrebbe interagito direttamente.

Oggi quel decesso è finito nel fascicolo della stessa pm torinese che aveva già indagato la donna per truffa, circonvenzione d’incapace e esercizio abusivo della professione medica. La procura però ora indaga anche per associazione a delinquere.

È salito infatti a sei il numero degli iscritti al registro degli indagati, tutti membri della setta “dell’intelligenza artificiale” come si facevano chiamare. Secondo la procura è da ravvisarsi nella Stagno la mente della setta e dell’associazione a delinquere. Nei guai sono finiti anche quello che è considerato il tesoriere della setta, incaricato di raccogliere denaro per finanziare l’organizzazione che aveva il suo quartier generale nel quartiere Santa Rita. Una donna e un altro adepto, specializzato in fisioterapia, sono accusati di aver avuto il ruolo di adescatori di nuovi seguaci, un quinto soggetto è sospettato di aver gestito la chat social attraverso la quale la santona prescriveva le sue cure miracolose. Coinvolta anche una operatrice sociosanitaria del Cto, che ora non lavora più nell’ospedale da alcuni mesi.

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