Piemonte
Sono 800 i pazienti del Centro per i disturbi dello spettro dell’autismo del Piemonte
“Il Centro per i disturbi dello spettro dell’autismo in età adulta, inaugurato nel 2009 dalla Regione Piemonte e primo in Italia, rappresenta oggi, con i suoi oltre 800 pazienti, il più importante centro nazionale per la diagnosi, la cura e la valorizzazione dei talenti delle persone adulte con autismo attraverso progetti personalizzati”. Lo ha dichiarato Roberto Keller, direttore del Centro per i disturbi dello spettro dell’autismo in età adulta dell’Asl di Torino, nel corso dell’audizione svoltasi questo pomeriggio in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.
I circa 800 pazienti del Centro sono in prevalenza di sesso maschile (intorno al 77%), il 50% circa di Torino, mentre il resto risiede nell’area rurale o periurbana. L’età media è di circa 30 anni.
“In questi anni – ha sottolineato – si è operato per dar vita a una rete regionale favorendo in ogni Asl lo sviluppo di un Centro multidisciplinare per l’autismo, coordinato dal Centro di Torino, per far crescere e valorizzare le realtà locali e si è creato un modello di intervento e diagnostico esportato anche a livello nazionale attraverso un progetto finanziato dal Ministero della Salute e già sperimentato in cinque regioni italiane”.
Rispondendo a Silvio Magliano (Moderati) Keller ha sottolineato “la difficoltà per alcune Asl ad assicurare un’offerta omogenea sul territorio anche perché i fondi statali, con assegnazione annuale, rendono difficile la programmazione a lungo termine”.
A Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Monica Canalis, ha espresso la difficoltà ad arruolare personale, “perché, tra gli psicologi e gli psichiatri, pochi sembrano interessati a occuparsi di autismo: richiede non solo preparazione tecnico-scientifica, ma anche motivazioni forti per gestire l’alto livello di sofferenza delle famiglie”.
A Francesca Frediani (M4o) ha illustrato le funzioni del Tavolo di coordinamento regionale composto da clinici, rappresentanti degli Assessorati Welfare e Sanità, delle associazioni famigliari e degli altri enti interessati.
A Stecco (Lega) ha confermato la grande discrepanza di risposta delle Asl a livello territoriale, dove “c’è chi ha sviluppato più servizi e chi meno. Il Centro cerca di aiutare tutti a crescere senza centralizzare ma puntando allo sviluppo delle risorse del territorio”.
A Mario Giaccone (Monviso) – infine – ha fatto presente che “per evitare la mancanza di diagnosi precoce, c’è un intenso programma di screening e, per quanto riguarda la diagnosi in età adulta, viene fatta formazione nelle scuole per gli insegnanti e con gli psichiatri”.
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