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Sanità, Salizzoni: “Ospedali pubblici, ne servono di nuovi”

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Il vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Salizzoni chiede che la Regione istituisca cabine di regia su ogni progetto: dal nuovo Maria Vittoria all’AslTO5 al futuro ospedale di Ivrea.

“Giuseppe Recchi, ceo della multinazionale Affidea, non ha certo torto nel dire che “il grande ospedale pubblico non basta più a soddisfare le esigenze di tutti”, e nessuno può ignorare l’importante ruolo della sanità privata. Tuttavia, mi permetto di osservare che in Piemonte oggi la priorità non deve essere favorire i privati bensì realizzare velocemente nuovi ospedali pubblici, moderni ed efficienti, al posto delle attuali strutture fatiscenti ed obsolete (penso alle Molinette, al Maria Vittoria, al Santa Croce di Moncalieri…). Se sul Parco della Salute di Torino si registrano passi in avanti, infatti è partita la bonifica dell’area e si attende l’esito del dialogo competitivo, su tutto il testo prevale l’impasse.

A cominciare dal nuovo ospedale unico dell’AslTO5, rispetto al quale la Regione non ha sciolto il nodo della localizzazione, per non dire dei numerosi nuovi presidi sanitari che dovrebbero essere finanziati con le risorse dell’Inail, ad esempio l’ospedale che dovrà prendere il posto del Maria Vittoria. Senza chiarezza sulle localizzazioni e soprattutto senza progetti, non è certo possibile garantirsi il finanziamento Inail.

Mi appello, pertanto, al Presidente Cirio e all’assessore Luigi Icardi, affinché su ogni ipotesi di futuro ospedale si attivino quanto prima “cabine di regia” con il coinvolgimento di tutti i soggetti dei territori interessati. Sono certo che, per quanto riguarda l’AslTO5, Torino Nord Ovest ed Ivrea, la Città Metropolitana ed il Sindaco Lo Russo potranno svolgere un ruolo importante accanto alla Regione Piemonte. Altrimenti, se l’edilizia sanitaria continua a restare al palo, la sanità privata non potrà che affermarsi, venendo a coprire gli spazi lasciati liberi dall’inerzia e dalla ritirata del pubblico. Pertanto, costruiamo in tempi celeri nuovi ospedali pubblici e facciamo fare ai privati non quello che a loro conviene ma quello che serve per garantire la domanda di salute dei piemontesi”.

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