Cittadini
Monitoraggio Gimbe, +153% di casi Covid in una settimana: misure tardive e insufficienti
Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe nella settimana 29 dicembre-4 gennaio registra un incremento del 153% dei casi di Covid-19, volano oltre quota 810 mila. Si reistra anche +8,9% dei decessi, passati da 1.012 a 1.102. In 7 giorni sono raddoppiati i casi attualmente positivi, passati da 598.868 a 1.265.297 (+111,3%).
Nella settimana 29 dicembre 2021-4 gennaio 2022 in tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: dal 66,8% della Liguria al 423,9% dell’Abruzzo. In 63 Province l’incidenza supera i 1.000 casi per 100.000 abitanti.
Salgono del +28% di ricoveri con sintomi (da 10.089 a 12.912) e +21,6% in terapia intensiva (da 1.145 a 1.392).
“Purtroppo le nuove misure definite dal Consiglio dei Ministri – dice il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta – sono il frutto di compromessi politici, piuttosto che di una coraggiosa strategia di contrasto alla pandemia. Rappresentano un’ulteriore stratificazione di ‘pannicelli caldi’ insufficienti e tardivi, privilegiando l’esasperazione della burocrazia per mettere tutti d’accordo e scommettendo per l’ennesima volta sulla resilienza di ospedali e professionisti sanitari, già allo stremo. Innanzitutto, l’obbligo vaccinale limitato agli over 50 (che al momento non prevede sanzioni) avrà un impatto non prevedibile visto che non è noto il numero degli esentati, ed il super green pass per i lavoratori over 50 sarà del tutto inefficace nel breve termine, perché entrerà in vigore il 15 febbraio. In secondo luogo, le misure per la sicurezza nelle scuole sono insufficienti per evitare il ricorso alla DAD e introducono regole complesse e difficili da applicare con i servizi di sanità pubblica già in sovraccarico. Ancora lo smart working viene liquidato con la semplice raccomandazione di “usare al meglio la flessibilità già consentita dalle regole vigenti”. Infine, si continua a inseguire il virus senza rendere noto alla popolazione qual è il piano B: ovvero quali sono le mosse successive per arginare l’ondata di contagi che rischia di portare al default dei servizi sanitari ospedalieri, nonché al lockdown di fatto del Paese”.
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