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Economia

Nonostante la pandemia il Teatro Stabile di Torino chiude il bilancio in pari

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Per lo spettacolo dal vivo il 2021 è stato un anno molto critico. Eppure, nonostante fattori esterni di condizionamento molto avversi – come la chiusura delle sale teatrali fino alla fine di aprile, la riapertura al 100% della capienza soltanto da metà ottobre, l’impennata dei contagi nel mese di dicembre – il Teatro Stabile ha saputo svolgere in modo compiuto le proprie funzioni pubbliche a favore della comunità, come testimoniano i fatti e i numeri esposti di seguito. La dimensione quantitativa dell’attività si è riflessa positivamente sui livelli occupazionali, la qualità artistica delle produzioni è stata premiata da diversi riconoscimenti della critica, il pubblico ha risposto in maniera sorprendente partecipando numeroso considerate le capienze ridotte, e ancora una volta si è conseguito il pareggio di bilancio.

Produzione e programmazione

Tra attività teatrale e di danza, nel corso dell’anno il TST ha effettuato 443 alzate di sipario, in aumento del 21% sul 2020 – una media di due per ciascun giorno di apertura al pubblico – di cui 282 recite di produzione e coproduzione (264 in sede, 18 in tournée) e 161 recite di spettacoli ospiti. I titoli prodotti e coprodotti sono stati 23 (15 di prosa e 8 di danza) e si sono programmati 28 spettacoli di compagnie ospiti. Grazie al forte senso di responsabilità di artisti e tecnici, all’efficacia dei monitoraggi interni e ovviamente alla buona sorte sono state annullate soltanto 4 recite a causa del Covid.

Occupazione

Nel corso degli ultimi due anni ogni sforzo del TST si è concentrato sul mantenimento dell’occupazione, con l’obiettivo di garantire continuità di lavoro ad artisti e maestranze, anche innovando i processi produttivi per finalizzarli alla creazione di prodotti audiovisivi destinati alle piattaforme digitali. Nel 2021 sono quindi stati impiegati 240 scritturati tra artisti, tecnici, collaboratori e docenti, oltre ai 57 dipendenti a tempo determinato e indeterminato, per un totale di 30.535 giornate lavorative, in aumento del 6,5% rispetto all’esercizio precedente e di poco inferiori al 2019.

Premi

Nel 2021 Le sedie di Ionesco, nuovo allestimento firmato dal direttore artistico Valerio Binasco, ha ottenuto il Premio Ubu per la scenografia (a Nicolas Bovey) e il Premio Le Maschere del Teatro Italiano per la migliore attrice protagonista (a Federica Fracassi). Inoltre Leonardo Lidi, artista associato del TST, ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali anche per la nostra produzione La casa di Bernarda Alba di García Lorca, premiata con l’Ubu per la migliore scenografia (ancora a Nicolas Bovey). Infine lo spettacolo Ink di Dimitris Papaionnou, commissionato e coprodotto dal festival Torinodanza, ha vinto il Premio Ubu come miglior spettacolo straniero presentato in Italia nella stagione 2020-21.

Partecipazione e incassi

Nonostante gli otto mesi di apertura siano coincisi in parte con l’estate e la capienza delle sale sia stata fortemente ridotta per quasi sei mesi, nel 2021 lo Stabile ha comunque registrato 73.010 presenze paganti ai propri spettacoli, di cui 69.181 in sede, in crescita del 7% rispetto al 2020. Tuttavia, se agli spettatori seduti in sala si aggiungessero quelli che hanno assistito agli spettacoli trasmessi in streaming nel corso dell’anno (Zio Vanja di Cechov diretto da Kriszta Székely, La casa di Bernarda Alba diretto da Leonardo Lidi, Molto rumore per nulla diretto da Silvio Peroni, Mozart a Torino diretto da Olivia Manescalchi) e i telespettatori raggiunti con la messa in onda da parte di RAI5 delle due produzioni pirandelliane Il piacere dell’onestà, con la regia di Valerio Binasco, e Così è (se vi pare), con la regia di Filippo Dini, i dati sarebbero più che raddoppiati. Gli incassi al botteghino per i biglietti venduti e fruiti sono stati € 1.011.517, in aumento del 27,5% rispetto all’esercizio precedente.

Innovazione e accessibilità

Il 2021 è stato un anno chiave per l’adozione e la messa a regime di tecnologie innovative e di progettualità più ampie dedicate all’accessibilità. I nostri teatri si sono dotati di un nuovo sistema di sopratitolazione e grazie alla vittoria del bando Switch, promosso dalla Compagnia di San Paolo, le produzioni sono fruibili attraverso dispositivi di ultima generazione (smart-glasses, tablet e smartphone) e pienamente accessibili anche al pubblico straniero, agli ipovedenti e agli audiolesi. A ciò, si sono poi aggiunte le visite tattili alle scenografie e le audiointroduzioni per gli spettatori non vedenti. Il TST è stato ammesso al network Europe Beyond Access, rete finalizzata alla diffusione di conoscenze e buone pratiche per incoraggiare maggiore partecipazione e leadership di artisti e operatori culturali con disabilità.

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