Alessandria
Mattarella firma 7 decreti di grazia. Tra i graziati Carlo Garrone che uccise la sorella
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato sette decreti di grazia, che sono stati la Ministra della Giustizia, a conclusione della prescritta istruttoria ha formulato avviso favorevole.
Tra i graziati Carlo Garrone, nato nel 1941, condannato a quattordici anni di reclusione per l’omicidio della sorella Michelina, commesso, in un contesto di grave disagio, nel 2014 nell’alessandrino a Tortona. Nell’adottare l’atto di clemenza che consiste nella riduzione di un anno e tre mesi di reclusione il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dell’età e delle condizioni di salute del condannato che ora ha 78 anni.
Gli altri graziati da Mattarella
Strano Michele, nato nel 1968, condannato a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione per il delitto di omicidio volontario commesso nel 2012, nel corso di una rapina ai suoi danni nella quale era rimasto ucciso anche suo fratello. Nel concedere la grazia di un anno di reclusione il Capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole, formulato dal competente Procuratore Generale, e del percorso di riconciliazione avvenuto tra i familiari delle due vittime.
A Oberleteir Heinrich Sebastian, nato nel 1941, è stata concessa la grazia relativa alla pena dell’ergastolo, irrogata per la partecipazione ad atti terroristici compiuti in Alto Adige tra il 1966 e il 1967. Nell’adottare il provvedimento il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che i suoi atti criminosi non hanno provocato decessi, del ravvedimento del condannato che, in una dichiarazione allegata alla domanda di grazia presentata dai figli, ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie, della sua età , del parere favorevole del Procuratore Generale competente e del perdono concesso dalle due persone offese che è stato possibile interpellare nel corso dell’istruttoria, nonché della condizione di generale concordia da tanto tempo raggiunta a distanza da quella stagione.
Francesco Domino, nato nel 1972, condannato alla pena di anni tre e nove mesi di reclusione per fatti di bancarotta fraudolenta commessi nel 2011, per il quale la pena è stata ridotta di dieci mesi. Nel valutare la domanda di grazia il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che l’interessato vive e lavora in Belgio dove ha richiesto che venga eseguita la pena, ai sensi della disciplina della Unione Europea sul reciproco riconoscimento delle condanne emesse da altri Stati membri. Per effetto del provvedimento di clemenza, la pena scende al di sotto del limite che secondo la legge belga consente l’espiazione in regime non detentivo, limite più ristretto di quello vigente in Italia.
Minisgallo Giuseppe, condannato per delitti associativi, al quale è stata concessa la grazia in relazione alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il Capo dello Stato ha tenuto conto della circostanza che la pena detentiva è stata interamente espiata nel 2011, nonché del reinserimento sociale e lavorativo dell’interessato e del parere favorevole espresso dal competente Procuratore Generale.
Bruno Cosimo, condannato per guida in stato di ebbrezza per fatti commessi nel 2009 e residente in Francia, al quale è stata concessa la grazia di tre mesi di arresto. Nel valutare la domanda di grazia il Presidente della Repubblica ha considerato il tempo trascorso dalla commissione del reato e l’inserimento lavorativo dell’interessato all’estero.
Langella Cristina, alla quale è stata concessa la grazia della pena di 450 euro di ammenda riportata per il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. Il Capo dello Stato ha tenuto conto della modesta gravità del fatto e del parere favorevole del competente Procuratore Generale.
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