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L’Istituto Zooprofilattico del Piemonte conferma: lo squalo Palombo di cala Gonone è nato per partenogenesi

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La nascita di “Ispera” – esemplare femmina di Palombo (Mustelus mustelus) – all’Acquario Cala Gonone (Dorgali, NU), è avvenuta per partenogenesi, cioè senza fecondazione da parte di esemplari maschi.

Lo ha confermato l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV), che ha ultimato le analisi genetiche sui campioni biologici.

È il primo caso al mondo di riproduzione virginale documentata scientificamente in questa specie.

Nel maggio scorso, Ispera era venuta alla luce nella grande vasca pelagica (300.000 litri) dell’Acquario di Cala Gonone, che oltre a cernie, ricciole, e molte altre specie mediterranee, ospita da circa 10 anni due femmine adulte di palombo.

Per confermare la partenogenesi e definire con certezza da quale delle due femmine fosse nata Ispera, sono stati utilizzati dei “marcatori microsatellite” specifici per questa specie.

Nel 2020 era avvenuta un’altra nascita di uno squalo femmina, che purtroppo non era sopravvissuta, ma della quale era stato conservato del materiale biologico. Anche in questo caso è stata confermata la riproduzione per partenogenesi.

Ma la notizia straordinaria è che a dare alla luce questa “piccola” non è stata la mamma di Ispera, ma l’altra femmina adulta ospitata nella vasca pelagica.

La nascita di “Ispera” è una ottima news perché la specie, a causa della pesca eccessiva, è a grave rischio di estinzione, tanto da essere stata inserita nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come specie vulnerabile.

Ad oggi Ispera pesa circa 1200 grammi e misura 45 cm. È ospitata in una delle vasche curatoriali dell’Acquario di Cala Gonone, dove si alimenta con regolarità seguendo una dieta a base di gamberi, calamari e piccoli pesci, e sembra godere di ottima salute.

Il Mustelus mustelus è uno squalo della famiglia dei Triakidae, conosciuto comunemente come palombo. Diffuso nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo, non è pericoloso per l’uomo, può raggiungere la taglia massima di 2 metri e 24 anni di età.

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