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Video su YouTube di Briatore con i tartufi di Alba, Associazione tartufai presenta un esposto: “Chiarire l’origine di quei tartufi”

Vincenzo Spinello

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Nei giorni scorsi, il noto imprenditore Flavio Briatore, aveva fatto un video pubblicato su YouTube, dove esponeva dei magnifici tartufi bianchi di Alba per conto di un ristorante monegasco, solo che nel video, Briatore affermava che «Quest’anno in Italia non si trovano, noi li troviamo». Il video, e la frase in questione, però non è passato inosservato all’Associazione dei tartufai italiani che, in tutta risposta, hanno presentato un esposto ai Nas dei carabinieri chiedendo di verificare e indagare sulla reale autenticità e provenienza dei tartufi mostrati nel video.

Il presidente dell’Associazione, Riccardo Germani, firmatario dell’esposto, chiede, a tutela dei consumatori, di verificare le bolle di vendita per accertare se i tartufi sono effettivamente non solo provenienti da Alba, ma anche cavati da tartufai delle Langhe e Monferrato.
Infatti per il presidente, su potrebbe verificare il reato, contemplato dall’articolo 517 del Codice penale (vendita di prodotti industriali con segni mendaci).

Dall’Associazione tartufai italiani, fanno sapere che a causa della fortissima siccità di questa estate – da maggio i tartufi bianchi d’Alba sono rarissimi, facendo venire quindi il sospetto che dietro la rete di filiera del tartufo e dei commercianti vi siano importanti aziende di commercializzazione, di trasformazione e vendita di tartufi provenienti dall’estero e venduti o trasformati come italiani.

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