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Cultura

Il Salone del Libro di Torino visto da un gruppo di autori che si sono uniti con un obiettivo comune

Gabriele Farina

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Il Salone del Libro di Torino non è una vetrina per soli editori. C’è spazio anche per gli autori che si sono autopubblicati o che hanno pubblicato con editori piccoli, non in grado di garantire loro la presenza ad una vetrina fondamentale come il Salone torinese. Lo ha dimostrato ancora una volta il Collettivo Scrittori Uniti, che, nato da un’idea di Claudio Secci, ha proprio l’obiettivo di unire le forze e trovare spazi per raccontarsi e farsi conoscere.

Abbiamo intervistato Manuela Siciliani e Alessia Francone, due dei membri del direttivo del CSU, proprio sull’ultima esperienza al Salone del Libro di Torino.

Manuela, intanto ci ricordi cos’è e quando è nato il CSU?

Il CSU nasce nel 2018 da un’idea di Claudio Secci, e possiamo definirlo un’entità culturale no profit che si dedica alle fiere librarie permettendo agli autori emergenti di farsi conoscere. Il CSU organizza gli spazi espositivi delle varie manifestazioni a tema LIBRI e grazie a questo numerosi autori possono partecipare a fiere anche molto importanti, come ad esempio il Salone di Torino.

Alessia, i vostri autori, senza CSU, avrebbero avuto la possibilità di essere presenti al Salone 2021?

Partecipare a un evento complesso come il Salone di Torino è insostenibile per un autore che non abbia il dovuto sostegno, e questo sia a livello economico, sia a livello logistico-organizzativo. Soprattutto gli autori emergenti, che pubblicano in modo indipendente o che hanno alle spalle piccole case editrici, non hanno questo tipo di sostegno. Noi siamo molto fieri di offrire questa straordinaria opportunità ai nostri autori a quote accessibili, proponendo loro un modo di vivere la fiera incentrato sulla cooperazione reciproca, senza competizioni inutili e in un clima positivo e allegro.

Alessia, come organizzate la vostra presenza al Salone?

L’organizzazione del Salone parte molti mesi prima dell’evento, quando vengono aperte le iscrizioni per gli editori (normalmente in autunno per l’edizione del maggio successivo). Il CSU, come per tutte le fiere a cui decide di essere presente con un proprio stand, pubblica un bando aperto sulla propria pagina Facebook, indicando quote, metratura dello stand e numero di autori che possono aderire. Gli autori commentano il post per iscriversi alla fiera e si inizia man mano a raccogliere le quote (che servono per acquistare lo stand) e ad annotare chi partecipa e con quali titoli. Noi distinguiamo inoltre tra autori “in presenza”, che indicano la loro disponibilità ad essere presenti in fiera e a fare uno o più turni da commesso, e autori “in delega”, che mandano i loro libri, ma non sono presenti di persona. Una parte notevole di lavoro riguarda dunque la definizione dello stand: raccolta di schede, elenchi di autori e titoli, quote pagate, magazzino dei libri, turni dei commessi, ingressi, predisposizione di gadget e così via. In occasione di un evento come il Salone, dalla grande visibilità mediatica, prestiamo tuttavia altrettanta attenzione all’elemento della promozione, organizzando per i nostri autori un fitto calendario di eventi in stand con i nostri media partner e prenotando una o più salette per presentazioni e staffette che saranno inserite nel programma ufficiale del Salone del Libro. L’allestimento fisico dello stand, dunque, è solo la “punta dell’iceberg” di questo lavoro che dura molti mesi.

Manuela, in quanti autori e con quanti libri avete partecipato a questa edizione?

In stand erano presenti circa 120 titoli, circa 50 autori in presenza e 35 in delega, la cui differenza ha spiegato la mia amica e collega Alessia nella precedente domanda.

Alessia, quali appuntamenti per gli autori siete riusciti ad organizzare?

L’edizione 2021 è stata davvero straordinaria da questo punto di vista. Siamo riusciti a organizzare, oltre ad un laboratorio per bambini in area Bookstock, ben tre presentazioni a staffetta in Sala Madrid nelle giornate di venerdì e di domenica, ognuna con quattro autori condotti dal nostro fondatore Claudio Secci. In stand, soprattutto nel weekend, si sono avvicendate di continuo le interviste agli autori condotte dai nostri media partner: L’isola di Skye, Mondo TV, Quotidiano Piemontese, Radio Antenna Uno, Sport Plus, Studio Blue Radio, Torino Oggi, Universo Fantasy. Abbiamo anche avuto la fantastica opportunità di portare in RAI due dei nostri autori, all’interno del programma Zapping in onda su Rai Radio 1.

Alessia, siete soddisfatti dell’edizione più per l’esposizione mediatica o per le vendite?

Siamo soddisfatti per entrambi gli aspetti. L’esposizione mediatica, la ricchezza di eventi organizzati e il largo afflusso di pubblico hanno fatto di questo Salone, dopo il lungo stop legato alla pandemia, un’occasione imperdibile per gli autori di tornare a incontrare fisicamente i lettori e di promuovere i loro libri. Come CSU, abbiamo accolto in stand non solo clienti interessati ai libri, ma anche molti scrittori e professionisti interessati alla nostra realtà: siamo orgogliosi di questo, perché ci dimostra quanto siamo cresciuti in questi tre anni e ci conferma la bontà della missione che ci siamo dati. Per quanto riguarda le vendite, abbiamo superato i 200 pezzi venduti, un ottimo risultato. Teniamo in particolare a sottolineare che moltissime sono state le vendite di autori in delega, quindi non fisicamente presenti: una conferma che, nel nostro stand, si propongono ai clienti i libri di tutti.

Manuela, quali sono i prossimi appuntamenti del CSU?

I prossimi appuntamenti sicuri sono: il Salone della Cultura di Milano che si terrà il 20/21 Novembre e il Festival del Romance il 13 Marzo. Stiamo organizzando anche altre manifestazioni per la primavera e a breve apriremo i bandi sulla pagina FB del CSU, quindi seguiteci sempre se non volete perdervi i nostri appuntamenti!

Ho personalmente intervistato alcuni autori direttamente allo stand del Csu al Salone e vi propongo qui le interviste con:

Laura Scaramozzino

Laura Costantini

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