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Cultura

Alla Lavanderia a Vapore Lorenzo Bianchi Hoesch ha realizzato Square Collegno

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SQUARE, installazione olofonica site-specific, nasce dalla ricerca condotta dal compositore e performer Lorenzo Bianchi Hoesch all’IRCAM/Centre Pompidou di Parigi. Già sperimentata in Francia e in Italia, l’installazione interattiva approda ora in Lavanderia, con una versione dedicata. Dopo una fase di attraversamento e perlustrazione degli spazi un tempo appartenuti al più noto ospedale psichiatrico d’Italia, SQUARE COLLEGNO è pronta all’ascolto: un progetto pensato per il territorio, che valorizza la Lavanderia a Vapore, la sua storia e il contesto ambientale che le fa da cornice, il Parco della Certosa.

Lorenzo Bianchi Hoesch, durante il periodo di residenza trascorso in Lavanderia (primavera 2021), ha raccolto le testimonianze di coloro che in passato hanno vissuto o operato in questo contesto, ma anche di quanti lo “abitano” oggi: artisti, spettatori, comunità. Una fase, dunque, di ricerca sul campo, cui è seguita la creazione dell’infrastruttura digitale vera e propria, prodotta presso il Centre Pompidou di Parigi.

L’audio è da ascoltare in situ per vivere un’esperienza immersiva a 360 gradi, tramite smartphone, da chiunque desideri visitare la Casa della Danza e il Parco della Certosa.

Il percorso inizia dal cortile della Lavanderia (corso Pastrengo 51) a cui si può accedere quando il cancello è aperto. Durata: 40 minuti circa.

Al termine del percorso, Lorenzo Bianchi Hoesch ha deciso di creare anche una sezione di approfondimento, denominata Interviste e Percorsi. Le prime sono i veri e propri montaggi dei dialoghi intrattenuti; i secondi, invece, hanno più la forma della “chiacchierata”, con i protagonisti con i quali l’artista si è imbattuto nei suoi periodi di ricerca a Collegno. Vengono “ri-percorsi” i loro ricordi, le loro memorie, la loro frequentazioni di quegli spazi. Un filo rosso tra passato recente e passato remoto.

Sul blog “Appunti di una comunità che danza”, è stata pubblicata la testimonianza di Lorenzo Bianchi Hoesch del suo periodo a Collegno. Qui un estratto:

“[…] Collegno mi ha accolto in maniera molto aperta e disponibile. Grazie a Carlotta Pedrazzoli e a tutta l’equipe della Lavanderia, il lavoro ha subito preso una direzione estremamente fertile. Nel restare giornate intere nei luoghi da conoscere, un universo sfaccettato e complesso è emerso in maniera autonoma, senza che io dovessi realmente cercarlo o costruirlo. I tre grandi periodi del posto a cui mi sono interessato: Certosa, Ospedale, Luogo d’arte, sociale e di studi universitari, sono in realtà negli occhi e nelle parole di tutti. Quasi impossibile parlare di uno senza introdurre l’altro, evocare il secondo senza per forza riassumere brevemente il primo. Vi è sempre una contiguità tra i periodi, o una differenziazione da operare, o una ridefinizione ennesima da inventarsi, insomma la stratificazione spaziale e temporale, nella Collegno che ho conosciuto io e nelle parole delle persone che ho incontrato, è il cemento che tiene insieme i racconti e gli sguardi delle persone. Ne è quindi risultata un’opera corale, con molte voci, timbri, suoni, opinioni […]”.

Foto di Andrea Macchia

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