Cultura
Comincia il Festival delle colline torinesi
La pandemia ha cancellato il programma di giugno 2020 della venticinquesima edizione del Festival delle Colline Torinesi_Torino Creazione Contemporanea anche se alcuni degli spettacoli di quel cartellone sono stati recuperati grazie a una formula di integrazione nella stagione di Teatro Piemonte Europa. Ora la storica rassegna teatrale si rilancia spostandosi in un periodo inedito: dal 14 ottobre al 14 novembre 2021.
Il Festival delle Colline Torinesi riprende il suo percorso con la ventiseiesima edizione: il festival d’autunno significa rilancio della rassegna e un parziale ripensamento della tradizionale formula.
Fra i segni distintivi della ventiseiesima edizione:
Il tema: confini/sconfinamenti
Il rapporto con l’arte performativa: Il Festival 26 è stato pensato anche per accostarsi ed esplorare il complesso mondo della performance, nel quadro della partnership con Fondazione Merz e la collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo.
Il Paese ospite, gli argomenti e gli altri spettacoli: compito del teatro e di un festival che ne declina le tante facce è di essere coscienza critica del presente, occuparsi delle società in cui viviamo, decifrare questi tempi difficili, tra Covid e degrado del pianeta, povertà e migrazioni appunto, crisi economica ed effetti negativi della globalizzazione. Queste, infatti saranno le riflessioni di diversi degli spettacoli in scena e in quest’ottica si inserisce anche la scelta di avere un Paese ospite ogni anno e che, nel 2021, sarà il Belgio.
La dedica: Il festival propone dédicace alla famiglia d’arte Castellucci, presente con tre allestimenti di Chiara Guidi, Claudia Castellucci e Romeo Castellucci. Protagonista anche del primo titolo dei Quaderni del Festival: un nuovo progetto editoriale di riflessioni critiche edito da hopefulmonster editore.
Il segno d’artista 2021 sarà dell’artista francese Sophie Calle.
Gli spettacoli, in tutto diciannove, si svolgono a Torino, Collegno e Rivoli, eminentemente presso il Teatro Astra, ma anche in altre location come il Teatro Bellarte, la Lavanderia a Vapore, la Fondazione Merz, il Castello di Rivoli e la Casa del Teatro Ragazzi.
Il ventiseiesimo Festival delle Colline Torinesi è realizzato da Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa e ideato dall’Associazione Festival delle Colline Torinesi con la partnership della Fondazione Merz.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale, Fondazione Piemonte dal Vivo, Casa del Teatro Ragazzi e Giovani e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e con il sostegno di MIC Ministero della cultura, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT.
La Fondazione Compagnia di San Paolo è il maggior sostenitore dell’iniziativa.
Il programma dal 15 al 21 ottobre 2021
14 ottobre ore 21, 15 ottobre, ore 19, Teatro Astra
SOCÃŒETAS / CLAUDIA CASTELLUCCI
LA NUOVA ABITUDINE prima
Una creazione che nasce a San Pietroburgo e ha la sua prima nazionale al Festival.
Con danzatori e cantori di un Coro Bizantino alle prese con il canto liturgico Znamenny.
16 ottobre ore 21, 17 ottobre, ore 17, Teatro Astra
TEATRO STABILE DELL’UMBRIA/LIV FERRACCHIATI
LA TRAGEDIA È FINITA, PLATONOV
Il primo e incompiuto dramma di Cechov scritto quando aveva diciotto anni: quello di un Don Giovanni dell’Ottocento (o Amleto?) che attrae sempre di più le giovani generazioni del teatro.
16 e 17 ottobre ore 19, 18 e 19 ottobre ore 21, 20 ottobre, ore 19, Teatro BellARTE
TEDACÀ/ SALVATORE D’ONOFRIO
FINE PENA ORA prima
Un ergastolano e il suo giudice possono trovare motivi di dialogo dopo la sentenza e
negli anni successivi? Da una storia vera raccontata da Elvio Fassone, scrittore ed
ex-magistrato.
20 ottobre ore 21, 21 e 22 ottobre, ore 19, Fondazione Merz
MOTUS/SILVIA CALDERONI
CHROMA KEYS
presentato con Fondazione Merz
Una performance dedicata al cinema (che si avvale di un Green screen), tutta in sospeso tra un «mondo a venire» e un «mondo a venire senza mondo».
21,ore 21, Teatro Astra, v.o.sott.it.
PROTON THEATRE/KORNÉL MUNDRUCZÓ
IMITATION OF LIFE
presentato con Fondazione Piemonte dal Vivo
Un atto d‘accusa contro una società contemporanea votata alla discriminazione firmato da uno dei nuovi maestri della scena europea.
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