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Cultura

Un caffè per la vittima, intervista con Pamela Luidelli

Gabriele Farina

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Si chiama Un caffè per la vittima, il thriller che Pamela Luidelli ha scritto per Ali Ribelli Edizioni e che si svolge in un paese sulle rive del lago Maggiore. La protagonista è Beatrice, che da Roma si è trasferita sul lago per cambiare vita.

Rileva un bar chiuso da anni, cerca di farsi andar bene gli abitanti del paesino. Poi però una ragazza che ha conosciuto viene trovata senza vita e con scritto addosso il nome del suo bar e tutto precipita. Trovate qui la recensione completa del libro.

Abbiamo intervistato Pamela Luidelli.

Un paesino sulle rive del lago Maggiore è il teatro di questo thriller. Come è nata l’idea di questa storia?

In realtà volevo esordire con un altro romanzo, un giallo ambientato negli anni Trenta a New York. Per scrivere le prime cento pagine lessi nel giro di due, tre mesi una trentina di libri riguardanti quel periodo, la società, politica ecc.. e iniziavo ad avere la testa un po’ in palla. In quel periodo nel mio paese venni a conoscenza di una presentazione di una nota scrittrice di gialli con vene ironiche. Lessi prima il suo romanzo e poi andai alla presentazione. Tornando a casa, dato che il libro mi era piaciuto molto, mi domandai se anch’io fossi capace di raccontare una storia regalando qualche sorriso. Andai a dormire e alla mattina iniziai a buttare giù qualche riga e non mi fermai più, ed ecco che prese vita Un caffè per la vittima.

La protagonista Beatrice arriva da Roma e si trova in un mondo completamente diverso. Quali sono le differenze in cui si imbatte tra la grande città ed il paesino del nord Italia?

Roma è una grande città dove non si ha nemmeno il tempo di instaurare un rapporto con i vicini di casa, in una metropoli così si è sempre di fretta e il tempo va rincorso con grande affanno. I paesi sono come una grande famiglia, il tempo viene scandito con più calma e nel bene e nel male tutti sanno gli affari altrui.

Il personaggio di Beatrice è molto sfaccettato. Ce lo racconti?

Quando penso a Beatrice la vedo come un diamante grezzo dalle mille sfaccettature. Incarna quel carattere che ognuno di noi possiede. Quando ho iniziato a descriverla mi sono accorta, come in molti altri personaggi del romanzo, di svelare alcune caratteriste di me, come la testardaggine e quella voglia di non mollare mai anche nei momenti più duri. Come spesso capita ad ognuno di noi a volte si desidera ardentemente mollare la propria abitazione e ricominciare tutto da un’altra parte, dove nessuno ci conosce, fuggire dal nostro passato che ci tormenta, ed è quello che con coraggio ha fatto Beatrice. E come me, lei sembra che sia baciata dalla sfortuna che non la molla mai, ma con grinta lotta giorno dopo giorno alla ricerca della fortuna che prima o poi compare in punta di piedi regalandole soddisfazioni e riscatti.

Hai riempito il paese di un crogiuolo di personaggi variegati. Sono ispirati a persone che conosci?

Come ho spiegato poc’anzi tutti i personaggi possiedono i miei pregi e difetti e sono orientati su me stessa, a parte l’impiegata di banca per la quale mi sono ispirata ad un’amica che effettivamente lavora in banca ed emana una simpatia eccezionale, anche se esteticamente è ben diversa.

Non manca la storia d’amore, reale o ipotetica che sia. Anzi più di una. Per essere ‘bruttina e sovrappeso’ Beatrice ha un bel successo con gli uomini…

A volte si ha l’abitudine di soffermarsi alle apparenze, come se un bel viso o un corpo mozzafiato rispecchiasse l’anima delle persone e per fortuna, direi che non è sempre così. Una volta che inizi a conoscerla veramente, non vedi più il suo aspetto ma conosci giorno dopo giorno le qualità, e sono quelle che ti porti dietro per il resto della vita. La bellezza sfiorisce col tempo, l’intelletto rimane. Io ho sempre lottato con il fatto di non essere bella e ho sofferto molto, come Beatrice, ma nonostante ciò ho cercato sempre di essere apprezzata per la mia simpatia e i modi di fare. E devo dire che ci sono riuscita egregiamente, quando le persone mi conoscono apprezzano le mie qualità. E con le mie qualità che ho conquistato il mio meraviglioso marito che mi ama per ciò che sono con pregi e difetti. Direi che Beatrice è la mia copia! Ti dirò di più. Quando inizio una dieta per dimagrire, che come la protagonista del mio libro non porto mai a termine e che al massimo dura una settimana, dopo qualche giorno inizio a essere nervosa; tenendo conto che di solito sono sempre allegra, mio marito si avvicina alla scrivania con una stecca di cioccolato, e io gli ricordo con tristezza che sono a dieta. E ogni volta che succede la scena termina con un abbraccio da parte sua con questa frase: “Io ti amo e mi piaci così come sei!”

La storia lancia ami sul passato di alcuni personaggi, in particolare il Maresciallo. Ci sarà spazio per approfondire alcune di queste in un prossimo romanzo?

Il maresciallo è un personaggio che amo molto, che ha sofferto nel suo passato e che spesso si è ritrovato con le sue decisioni in bilico tra il bene e il male. Nel prossimo romanzo, ormai terminato e pronto per vedere la luce, molti dei personaggi di Castel Lassù verranno approfonditi raccontando tanti aneddoti.

Immagina una trasposizione cinematografica del romanzo. Quali attori ti piacerebbe interpretassero i tuoi personaggi?

Quando ho terminato il romanzo sognavo di trovare una casa editrice, e la fortuna per una volta mi ha aperto le porte accontentandomi, ora spero che le riapra e mi degni della sua presenza per la possibilità di una serie tv. In fondo Castel Lassù con i suoi personaggi bizzarri ha tanto da raccontare. Se devo essere sincera c’è un’attrice che vedrei bene per il personaggio di Beatrice, non è italiana, Melissa McCharty, mi piace la sua solarità e il talento e avrei visto bene come maresciallo Godfrey Gao purtroppo deceduto. Per alcuni lineamenti ho pensato a lui. Se invece dovessi scegliere attori italiani perfetti per il ruolo mi trovo in difficoltà, vorrei solo che fossero autentici con le imperfezioni, perché i personaggi sono così imperfetti con i loro difetti, per questo vengono apprezzati.

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