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Effetto Paralimpiadi, le persone con disabilità vogliono fare sport

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Qual è stato l’impatto delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi sulla voglia di fare sport degli italiani, in particolare per la popolazione con disabilità, pari al 5,2% del totale secondo i dati ISTAT? Come ha affermato recentemente Giovanni Malagò – Presidente Coni, “i risultati di Tokyo ci rendono orgogliosi” e, finalmente, sempre più interessati al mondo dei parasport. Non solo in qualità di spettatori, di cittadini, ma anche in termini di mercato.

Soltanto nel nostro Paese le persone con disabilità, cioè che soffrono di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali, sono circa 3 milioni e 100mila; di queste solo il 9,1% pratica sport, il 14,4% si dedica ad attività fisica e quasi l’80% è completamente inattivo. Inoltre, il 31% delle persone con disabilità che pratica sport si dichiara molto soddisfatto delle proprie relazioni sociali, percentuale che scende al 16% tra coloro che non lo praticano.

Dal punto di vista culturale, anche sulla scia mediatica delle Paralimpiadi più vincenti di sempre (69 medaglie), la popolazione disabile si sta affermando sempre di più come una comunità forte, determinata nella lotta all’abilismo e più consapevole dei propri diritti. Incluso lo Sport: cresce, infatti, l’interesse verso l’attività sportiva da parte di questa fetta di popolazione, con i praticanti in aumento e sempre più strutture che si stanno attrezzando per essere più accessibili, inclusive e, dunque, attrattive per questo target.

I dati raccolti dalla piattaforma Orangogo, il motore di ricerca degli sport in Italia nato a Torino, rivelano un aumento delle ricerche online di sport paralimpici, soprattutto per quanto riguarda i corsi paralimpici di tennistavolo, nuoto e atletica. Con oltre 22.500 tra associazioni e società sportive in più di 1.500 comuni italiani, Orangogo si pone come un osservatorio reale degli interessi degli utenti in ambito sportivo Italia e non solo.

“La nostra mission – spiega Giulia Pettinau, fondatrice di Orangogo – è combattere la sedentarietà e promuovere la diffusione della pratica sportiva come fattore d’integrazione sociale e di sviluppo economico. Il trend crescente nell’ambito delle ricerche online di sport paralimpici, rafforzato dai recenti Giochi di Tokyo, conferma che l’inclusione – oltre a essere un obiettivo di civiltà ed equità sostanziale – rappresenta anche un’importante leva di sviluppo economico, soprattutto per un mercato già fortemente provato dalla pandemia.”

“Lo sport paralimpico è sintesi di agonismo, talento, capacità, allenamento e sacrifici e rappresenta inoltre una straordinaria opportunità inclusiva” ha dichiarato Erika Stefani, responsabile delle Disabilità nel Governo Draghi. Occorrono però investimenti infrastrutturali, anche dal punto di vista digitale.

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