Ambiente
Cresce la Foresta condivisa del Po piemontese, arrivano 70 mila nuovi alberi
La Foresta condivisa del Po piemontese si espande, anche grazie ai finanziamenti del Decreto Clima.
Entro novembre infatti saranno affidati dalla Città Metropolitana di Torino i lavori per la messa a dimora di 70 mila nuovi alberi sul territorio metropolitano, molti dei quali all’interno dei Comuni che concorrono alla costruzione della “Foresta condivisa del Po piemontese”, in parte nelle Aree protette del Po piemontese e in parte nelle rispettive Aree contigue: oltre 14 milioni di euro a livello nazionale per i territori delle Città metropolitane, di cui la Città metropolitana di Torino ha beneficiato in quota-parte per i 5 progetti approvati, ciascuno di circa 500.000 euro.
L’Ente-Parco ha contribuito a questo risultato predisponendo e fornendo alla Città Metropolitana progetti di riforestazione mirati al territorio di propria competenza e collaborerà anche alle fasi realizzative. In questo modo alberi e arbusti saranno piantati lungo il Po nei comuni di Verolengo, Cavagnolo e Rondissone, alla confluenza tra Po e Dora Baltea (Baraccone) e nella Riserva naturale del Mulino Vecchio: 6157 piante su circa 8 ettari, oltre a inerbimenti delle superfici e posa di alcune bacheche informative e tavoli da picnic.
La Foresta condivisa del Po piemontese, inoltre, si espanderà anche nella zona sud di Torino, nella Corona Verde che contorna la città, lungo il torrente Sangone, a Orbassano, Rivalta e Piossasco, su superfici individuate appositamente per riunire territori limitrofi fra le Aree protette dei Parchi Reali, e quindi Stupinigi e la Mandria, e il Parco naturale del Po piemontese. Per inciso, nel territorio di Orbassano saranno piantati altri 1192 tra alberi e arbusti su una superficie di quasi due ettari, sulla base di un progetto fornito dall’Ente-Parco alla Città Metropolitana.
Città Metropolitana ha pure presentato, nell’ambito di un secondo “bando Clima”, altri progetti dedicati alla Foresta condivisa del Po piemontese; per questi però si attende riscontro dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE) a fine autunno. In questo caso l’Ente-Parco ha proposto altri interventi di riforestazione all’interno del Parco naturale del Po piemontese, nei comuni di Carignano, Carmagnola, Lauriano e Verolengo.
Gli obiettivi e le principali linee di azione di tutti i progetti, sia nel primo quanto nel secondo bando, consistono nell’eradicazione delle specie esotiche invasive, nella messa a dimora di specie arbustive e arboree che miglioreranno la qualità ecologica degli habitat forestali, nella gestione e cura delle aree riforestate per prevenire la colonizzazione di specie esotiche invasive, tant’è che sono previsti almeno sette anni di manutenzione degli impianti. La scelta di alberi e arbusti è stata attenta agli aspetti legati alle provenienze autoctone, tipiche della Pianura Padana e, in particolare, delle condizioni ecologiche delle aree intervento: tra le specie che saranno messe a dimora troviamo, ad esempio, la quercia farnia, l’olmo campestre, l’ontano nero, il salice bianco, il pioppo bianco, il pioppo nero e il pioppo tremolo, il carpino bianco, il frassino, il biancospino, il nocciolo e il sanguinello.
Tanti nuovi tasselli per la Foresta condivisa del Po piemontese, che ha un ruolo sempre maggiore nella svolta ecologica voluta dagli stati membri d’Europa. Ettaro dopo ettaro si ingrandisce e dà respiro.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese