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ToDays Festival chiude in bellezza

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Chiude il ToDays Festival 2021, con un totale sold out complessivo, finalmente ritornato e ritrovato dal suo pubblico. Bellissima edizione, grandi numeri, grandi band ed eventi come solo questo festival sa creare. La periferia torinese si anima nell’ultima settimana d’agosto, per quello che è ormai un vero happening che ha varcato, per fama, i confini nazionali. C’era un po’ di timore che le misure anti covid potessero stravolgere quello che notoriamente è un momento di musica, ma soprattutto di ritrovo ed aggregazione per la Torino musicale underground non.
Ben 14 concerti, più gli interessanti eventi del ToLab, chiusi, ieri sera con un trio di artisti davvero memorabile.
Ad aprire Erlend Øye con la Comitiva, musicista e produttore discografico norvegese, conosciuto per far parte, insieme a Eirik Glambæk Bøe, dei Kings of Convenience. Dolcezza, bossanova e simpatia prima della deflagrazione.

Tocca infatti a Motta salire sul palco, noto cantautore e polistrumentista italiano, ormai star indiscussa dell’indie italiano, Impatto sonoro fortissimo, carisma da vendere, supportato anche da una band davvero d’eccezione con Cesare Petulicchio alla batteria (una costola dei BSBE) e l’incursione di Andrea Appino degli Zen Circus. Un’ora concentrata dei suoi migliori successi come l’ultimo lavoro “E poi finisco per amarti”. Alza davvero il tiro Francesco, giusto in tempo per prepararci a quello che succede da lì a poco.

Attesi, attesissimi gli Shame salgono sul palco con la stessa grinta che useranno per tutta la loro spettacolare esibizione.
La band è diventata rapidamente uno dei nomi più importanti della nuova scena post punk britannica ed il loro disco di debutto “Songs Of Praise” è stato accolto dalla critica come uno dei migliori album dell’anno. Giovanissimi con carisma da vendere hanno portato il ToDays ad un altro livello di intensità ed energia, tra sfrontatezza, capriole sul palco e ritmiche forsennate. Era quello che il pubblico cercava dopo lunghi mesi di buio dovuti alla pandemia, è stato difficile mantenere i posti e non lasciarsi prendere dall’entusiasmo.

Ma alla fine è andato tutto bene, tutti felici per aver assistito a qualcosa di grande, da portarci dietro per i giorni a venire. Non riusciamo a pensare ad altro che al prossimo ToDays, perché, comunque, sappiamo che tornerà.
Grazie a tutti quelli che ci sono stati e che lo hanno reso possibile.

Foto e report Paolo Pavan/QP

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