Cuneo
Patti Smith apre Collisioni 2021
Moltissima l’attesa per quello che è probabilmente l’evento cult dell’estate piemontese, ovvero il ritorno di Patti Smith, icona e leggenda vivente del rock mondiale, sul palco di Collisioni 2021, nella nuova location di piazza Medford ad Alba.
Ad accompagnarla, l’ormai celebre Patti Smith Quartet, con al suo fianco il figlio Jackson Smith, alla chitarra, l’amico di lunga data Tony Shanahan al basso e dal batterista Seb Rochford.
Tra rigide norme anticovid, un sold out che si è realizzato in pochissimo tempo dopo l’apertura delle vendite. Lo spazio è ampio e bene organizzato, il pubblico seduto.
Giusto il tempo perché Filippo Taricco, storico direttore del festival, saluti il pubblico e ricordi gli sforzi di tutto il settore per poter ripartire con gli eventi musicali, che Patti arriva sul classico Van nero, come una vera rockstar, etichetta quanto mai lontana dalla sua indole.
Patti sale sul palco tra gli applausi, preceduta da Tony, dal figlio Jackson e Seb, batterista di grande fama. Grande l’amore di Patti per l’Italia e non fa nulla per nasconderlo, la commozione è evidente, molti i suoi passaggi negli ultimi anni, a Collisioni, a Torino e anche a Collegno al Flowers festival di qualche anno fa.
Si inizia in modo intimo con “Wing”, “Grateful” e “My Blakean Year”.Ma è sulle note di “Redondo Beach” e di “Ghost Dance” che il concerto sale di intensità, per prendere forma nel momento Dylan con “One Too Many Mornings” e soprattutto “A Hard Rain’s A-Gonna Fall”. E’ un filo lungo che unisce i suoi oltre cinquant’anni di carriera che l’hanno vista collaborare con i più grandi artisti della storia del rock e calcare i palchi più prestigiosi. “Dancing Barefoot ” comincia a far muovere le persone sulle sedie, i piedi picchiano per terra e le teste vanno a ritmo, quando tocca al medley Stone/Reed con una “ I’m Free” che sfuma in “Walk on the wild side”. C’è davvero un’aria tangibile, davvero palpabile di essere sempre a contatto con quello che è stato il suo incredibile mondo musicale.
Seguono “Beneath the Southern Cross”, “Peaceable Kingdom” e “Pissing in a River”, uno dei suoi capolavori assoluti.
L’accenno di una “People” in chiave melodica è solo l’antipasto della doppietta che chiude il concerto, prima una “Because the night” sottolineata dal cielo minaccioso che si staglia sfondo e l’immancabile corale ed assolutamente elettrica “People have the power”. Andiamo a casa con i fulmini in lontananza ed una tempesta nel cuore, di quelle che solo Patti è in grado di regalarci.
Foto e Report Paolo Pavan/QP
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