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Cronaca

Nuove accuse omofobe per Erika e Martina mentre girano un video in un parco

Gabriele Farina

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Ancora una volta Erika Mattina e Martina Tammaro, le due ragazze di Arona che gestiscono la pagina Instagram Le perle degli omofobi, sono state protagoniste loro malgrado di una triste vicenda. Sono loro stesse a raccontare cosa è accaduto a corredo di un breve video in cui le loro esspressioni affrante dicono più di mille parole.

https://www.instagram.com/p/CQrNTWpKR6n/

“Venerdì, mentre preparavamo il video che abbiamo pubblicato sabato, è successa una cosa che ci ha fatto rimanere veramente male. Stavamo girando una parte dove ci baciavamo e ad un certo punto sentiamo una voce femminile lamentarsi. Un lamento a voce alta, molto alta. Una ripetizione iniziale di “ma ci sono i bambini” con tono sempre più severo e da rimprovero. “Ci sono i bambini, porca miseria” E poi ancora “se questo mi chiede cosa stanno facendo (alludendo a noi due) cosa gli dico?!” Il tono era arrabbiato. Noi eravamo sconvolte. Voi direte “ve l’hanno già detto centinaia di volte sul web”. Sì, ma dal vivo fa più male. E fa incazzare. Martina ha iniziato a rispondere “Ce l’ha con noi? Qual è il suo problema?” Lei ci ignorava, si lamentava con i cameraman ma non guardava in faccia noi. “È un luogo pubblico” diceva, come se stessimo facendo chissà che cosa.
“Se il bambino le chiederà qualcosa, lei glielo spiegherà come vorrà” ha suggerito uno dei nostri. E poi lì lei ha iniziato a tirare in mezzo mille cose: “non avete la mascherina” (ovvio, per baciarci come dovevamo fare? Ma comunque eravamo SOLE lontane da qualsiasi persona), “i miei figli non hanno posto per correre” (in un parco immenso dove noi occupavamo un quadratino minuscolo) e tante tante tante altre scuse per mascherare il suo intervento iniziale, quello che ci ha fatto più male, quello che era anche il più semplice da pronunciare: “ma ci sono i bambini”. 5 semplici parole che, urlate e con quel tono schifato, infliggono un’umiliazione che non vi riusciamo è mai riusciremo a spiegare. Noi lottiamo proprio per questo. Perché queste cose non devono accadere. E perché i bambini non vengano più “utilizzati” per dare voce al proprio fastidio. È stato brutto ma abbiamo deciso di raccontarvelo proprio per ricordarvi che ci sono ancora tanti passi avanti da fare e nemmeno uno indietro. Nemmeno uno.”

Per completezza, questo è il video che le due ragazze stavano girando

https://www.instagram.com/p/CQl38BxKIJL/

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