Cittadini
Lettera del Disability Manager di Torino: da domani nessuno si occuperà delle persone con disabilità
Franco Lepore, Disability manager di Torino in una lettera indirizzata alla sindaca Chiara Appendino, agli assessori comunali, al consiglio comunale e alle associazioni si chiede cosa ne sarà delle persone con disabilità dato che da domani non ci sarà un figura preposta per tutelarli.
Oggi è l’ultimo giorno del mio incarico da Disability Manager della Città di Torino. Un’avventura iniziata due anni fa quando il 20 giugno 2019 la Sindaca Appendino ha firmato il decreto della mia nomina”. Sono stati due anni intensi, pieni di iniziative e attività. Ho contribuito al raggiungimento di alcuni importanti risultati: il parcheggio gratuito sulle strisce blu per le persone con disabilità, le linee guida per l’organizzazione di manifestazioni accessibili, la resa accessibile delle circolari interne dell’Amministrazione Comunale, l’aggiornamento del regolamento edilizio e del piano comunale di protezione civile con l’introduzione di specifiche azioni in favore delle persone con disabilità, il miglioramento dell’accessibilità dei mezzi pubblici e delle fermate, il convegno sul turismo accessibile, la formazione dei dipendenti comunali sui temi della disabilità, solo per citarne alcuni. Ovviamente ci sono anche grandi rimpianti come le criticità del servizio trasporto disabili, la mancata redazione del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, la mancata approvazione delle linee guida cittadine sui diritti delle persone con disabilità, la mancata attivazione del servizio di sottotitolazione e di traduzione in LIS delle sedute del Consiglio Comunale.
Penso di aver dato molto per la Città, talvolta trascurando anche la famiglia e il lavoro, ma ne è valsa la pena. Lascio una Città un po’ più attenta alle persone con disabilità, anche se c’è ancora moltissimo da fare. Come ho sempre ricordato, per la vera inclusione delle persone con disabilità servono azioni concertate e mirate, risorse adeguate, ma soprattutto tempo. Questa esperienza ha dato molto anche a me. Mi ha permesso di conoscere in maniera approfondita la macchina comunale, i passaggi per l’approvazione di una delibera e le dinamiche che intercorrono tra i vari uffici. Tutto questo mi ha consentito di guardare con altri occhi il lavoro che c’è dietro all’adozione di un provvedimento comunale.
Desidero ringraziare prima di tutto la Sindaca Appendino che, insieme alla Giunta Comunale, ha proposto di istituire la figura del Disability Manager e per la fiducia che mi ha accordato. Ringrazio tutte le Assessore e gli Assessori comunali: con alcuni di loro ho avuto un dialogo periodico, scambi di idee, talvolta discussioni accese, ma sempre in un clima costruttivo e nel rispetto reciproco. Un pensiero va anche alle Consigliere e ai Consiglieri comunali per i loro preziosi stimoli e suggerimenti forniti durante le varie Commissioni Consiliari. Un sentito ringraziamento va alle Associazioni di persone con disabilità con le quali si è instaurato un confronto arricchente e pieno di proposte. Tuttavia il mio pensiero più grande va alle cittadine e ai cittadini con disabilità che mi hanno contattato per espormi le loro difficoltà, le loro paure e le loro preoccupazioni. Nel mio piccolo ho cercato di lavorare per migliorare la vita delle persone con disabilità. Ci ho messo tutta la mia passione, la mia esperienza e competenza. Purtroppo non sono stato sempre messo nelle condizioni ottimali per poter incidere concretamente sulle politiche comunali in tema di disabilità. Ho cercato di lavorare nel miglior modo possibile per tutelare i diritti delle persone con disabilità, nel rispetto dei principi di terzietà e imparzialità.
Adesso chi si occuperà dei diritti delle persone con disabilità? Ci sono molti progetti avviati in questo biennio che necessitano di essere seguiti e implementati. Pertanto invito la Città di Torino a nominare quanto prima il nuovo Disability Manager, in modo da dare continuità al mio lavoro ed evitare pericolosi periodi di vuoto. Sarebbe una follia interrompere bruscamente il percorso faticosamente intrapreso per promuovere la piena inclusione delle persone con disabilità nella società.
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