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Ricoverata da un anno e mezzo, affetta distrofia muscolare, tetraparesi ed afasia, Alessia si laurea in Lingue dall’ospedale

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Si chiama Alessia, ha 25 anni ed è una persona con una rara e grave distrofia muscolare dall’età infantile. Nel 2020, a seguito di grave scompenso cardiaco in cardiomiopatia dilatativa, viene trapiantata di cuore, presso la Cardiochirurgia universitaria dell’ospedale Molinette (diretta dal professor Mauro Rinaldi).

La paziente presenta varie complicanze (insufficienza renale, Sindrome di Gilbert, difficoltà a trovare un farmaco antirigetto efficace) ed è colpita da tromboembolia cerebrale con tetraparesi ed afasia. Un anno di cardiorianimazione e poi ancora in Rianimazione al Cto ed infine all’Unità Spinale Unipolare della Città della Salute di Torino. Più volte vicino alla morte per sepsi insufficienza renale allostasi. Ora si è laureata in Lingue all’Università di Torino con 98/110. Proprio lei alla quale il danno cerebrale ha tolto l’uso della parola. La sua salute ed il suo futuro sono incerti, considerata la grave cerebrolesione, ma lei è un esempio per tutti perchè innamorata della vita ed ha voluto raggiungere questo traguardo.

Resta circa un anno tra cardiochirurgia e cardiorianimazione. Viene poi trasferita presso la Neurorianimazione (diretta dal dottor Maurizio Berardino) dell’ospedale CTO, per grave cerebrolesione acquisita. A marzo 2021 arriva nel reparto di Recupero e riabilitazione funzionale dell’Unità Spinale Unipolare dell’ospedale Cto (diretto dal dottor Maurizio Beatrici). .
Le condizioni generali che apparivano parzialmente stabilizzate in Neurorianimazione si aggravano e cominciano le polmoniti e le sepsi recidivanti e la paziente sembra non dovercela fare, ha perso molto peso, nonostante l’alimentazione enterale che tollera poco. Sono garantiti alimentazione tramite PEG, idratazione. Ma ecco la svolta: viene scoperto che Alessia, a seguito del danno al cervello, oltre l’ipotiroidismo diagnosticato in precedenza, ha sviluppato un ipocorticosurrenalismo. Si somministra cortisone ed Alessia rinasce: riprende l’iter rieducativo neuromotorio logopedico e cognitivo e la paziente migliora . Ma è stanca e demotivata e il tono dell’umore è deflesso.

Con la madre si contatta Alberto Angela, divulgatore scientifico, conduttore televisivo, giornalista e scrittore, che lei ammira oltremisura e con il quale aveva fatto una foto in un bar, incontrandolo per caso prima del trapianto. Lui le invia un video con il quale la incita a superare il momento di sconforto e le regala il suo ultimo libro. Alessia pare rinata. Inizia la macchina della tosse per l’insufficienza muscolare legata alla distrofia muscolare, che inizialmente sembrava non sopportasse. Anche l’alimentazione enterale sembra venga sopportata meglio. Seguono ben due broncospie. Continua la pesante terapia antibiotica, ma sembra rinata. Dice alla mamma che vuole laurearsi, in fondo le manca un esame e la tesi era già stata preparata un anno e mezzo fa.

Così si contatta l’Università e si trova subito comprensione ed entusiasmo in quei professori che l’avevano conosciuta un po’ zoppicante ed affaticabile, ma piena di vita ed entusiasmo. Si organizza l’esame che viene svolto attraverso l’IPAD, di cui Alessia è fornita, ricordando che Alessia non parla ma è molto migliorata nella comprensione. La mimica e le poche parole che ha re-imparato sono sufficienti e supera l’esame finale.

Alessia si laurea in Lingue con 98/110 sempre via internet, con i professori schierati, il suo relatore ed il personale medico ed infermieristico della Neuroriabilitazione che applaudono alla proclamazione del superamento dell’esame di Laurea ed alla grande volontà di Alessia. Dopo 15 mesi di degenza in ospedale tra un reparto ed un altro la ragazza da un futuro ancora incerto, ma innamorata della vita, ha raggiunto un traguardo impensabile dopo quello che ha trascorso, riempiendo di gioia, lacrime e commozione gli occhi di tutti, oltre che quelli di mamma, nonna e fidanzato. Ora ha ripreso la terapia antibiotica per un germe che inesorabile le è entrato nel sangue, ma bisogna essere speranzosi che Alessia possa superare anche questo!

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