Cultura
La Scuola di Danza “Susanna Egri” compie 70 anni
La Scuola di Danza “Susanna Egri” compie 70 anni di attività. Una tappa significativa di uno dei centri di formazione più importanti in Italia. Un traguardo molto importante, già raggiunto nel 2020 senza purtroppo avere la possibilità di celebrarlo, causa emergenza sanitaria. L’appuntamento è stato così obbligatoriamente posticipato e fissato per domenica 13 giugno 2021 alle ore 19 al Teatro Alfieri di Torino .
Nel corso della serata sarà consegnato a Susanna Egri un riconoscimento da parte del Consiglio Regionale del Piemonte, per i 70 anni di carriera nell’insegnamento della danza.
Ad aprire la serata del Gala per i 70 anni della scuola di Danza sarà la Compagnia EgriBiancoDanza con Lezione di Cucina l’ultima coreografia che Susanna Egri ha creato per la Compagnia, un balletto, su musiche di Gioacchino Rossini, originato dallo humour che caratterizza molte opere della coreografa. Uno spettacolo ispirato alla cucina capace di raccontare che la danza, come ogni arte, ha bisogno dei suoi ingredienti, di preparazione e creatività.
A seguire una programmazione che riguarda i corsi della scuola: della Propedeutica si presentano solo due brevissimi esempi di lezione (Corso Preparatorio e Corso Principianti) mentre tutti gli altri corsi, dagli elementari fino al livello avanzato e al Corso di Alta Formazione (AFED) sono rappresentati, nella sezione “Amarcord” da momenti di spettacolo estratti da coreografie dei passati saggi della Scuola.
Nella seconda parte la Compagnia EgriBiancoDanza, integrata con gli allievi della scuola, presenta una rielaborazione dello Schiaccianoci con la coreografia di Raphael Bianco, sulle musiche di Ciajkovskij, famosissima favola per bambini scritta da Ernest T.A. Hoffmann: così, sotto lo stesso cappello appaiono le due entità che costituiscono la Fondazione: la Scuola e la Compagnia Professionale..
Susana Egri così si esprime per questa celebrazione: “Ho fondato la mia scuola nel 1950, quando ero agli inizi della mia carriera di danzatrice-coreografa. Un’iniziativa anomala per una ventenne, lanciata verso un’attività teatrale- caso mai si pensa ad aprire una scuola verso il termine della carriera. Tuttavia, è un’attività che ho intrapreso con la stessa passione che animava il mio slancio artistico. Del resto, avevo le carte in regola, un diploma di insegnamento acquisito all’Accademia di Stato di Budapest, che tenevo in serbo per il “non si sa mai”. Invece mi sono subito resa conto che l’insegnamento non è un “ripiego”, ma un arricchimento. In realtà ho vissuto contemporaneamente tre vite: interprete sul palcoscenico, creativa nella coreografia, pedagoga nel trasmettere il sapere. Ognuna di queste attività alimenta e vivifica le altre, se ognuna è svolta con passione e competenza. L’insegnamento della danza, nella sua accezione più completa, significa trasmettere la propria esperienza, percorrere trasversalmente un’arte che più di tutte ingloba le discipline più disparate. Sin dagli inizi della mia carriera, il mio intento è stato quello di interpolare la danza accademica con i più moderni linguaggi coreutici, di innestare una molteplicità di generi, di gusti, di ispirazioni, sugli imperativi classici, lavorando sempre nell’ottica di un innovamento del lessico coreografico, anche come veicolo di nuovi contenuti. Sono fermamente convinta che nella formazione di un danzatore non si possa prescindere dall’ambivalenza: la tecnica classica, basilare, deve essere acquisita parallelamente alla tecnica moderna. Questo è stato il mio personale percorso e questo è ciò che ho messo in atto nella mia Scuola, fornendo ai miei allievi una consapevolezza completa dei diversi linguaggi, in modo da consentire a ognuno di scegliere la propria strada con cognizione di causa. Nel contempo anche tutti gli allievi “dilettanti” che hanno seguito i corsi, dalla propedeutica ai livelli avanzati, hanno beneficiato di quella apertura mentale che li ha resi consapevoli come “pubblico”, capaci di valutare ciò che teatro e televisione producono oggi. In quanto a me, non ho minimamente sofferto la naturale rinuncia all’attività della danzatrice, ampiamente compensata da quella della coreografa e dalla trasmissione del sapere alle nuove generazioni, che mi impegna tuttora. E sono particolarmente felice di sapere che i valori di questa scuola sono affidati, per il futuro, a buone mani: quelle di Raphael Bianco ed Elena Rolla, entrambi formatisi alla mia Scuola e provvisti di un ricco curriculum internazionale. Ad Maiora, dunque, con l’aiuto di tutti voi che mi avete sempre seguito con convinzione.
Ho voluto dedicare questo Gala al ricordo di tre personalità del mondo della danza recentemente scomparsi, che rappresentano tre aspetti diversi del molteplice mondo della danza: Carla Fracci, l’étoile, Luciana Novaro , la coreografa, Alberto Testa, trasmettitore del sapere. Un accenno alle mie tre vite?”
La Scuola di Danza “Susanna Egri” è una scuola privata. Cioè non ha mai fruito di sostegni dalle istituzioni, né logistici né economici. Ciò nonostante, nel corso di oltre settant’anni, ha mobilitato una moltitudine di individui che dalla frequentazione di questa Scuola hanno tratto visibili vantaggi, sotto due diversi orientamenti: la maggioranza ha acquisito una disciplina che ha costituito una marcia in più a livello personale, un complemento migliorativo alla propria vita, e la minoranza, di orientamento vocazionale, ha potuto dotarsi di quella formazione globale, attraverso corsi a ciò predisposti, che apre le porte verso un futuro centrato sulla danza come professione, non solo di tipo teatrale, ma più ampiamente, anche verso settori educativi e culturali. Così, nel corso dei decenni, questa Scuola ha forgiato e seguito “passo dopo passo” la vita artistica di celebri e celebrate personalità nel panorama internazionale della danza – basti menzionare, fra tanti, Barbara Griggi, ètoile al Ballet Gulbenkian di Lisbona, o Ivano Rossetti, étoile alla Compagnia Nacho Duato di Madrid, fino a Luigi Bonino, tuttora attivo a livello direzionale nei più prestigiosi teatri del mondo (attualmente impegnato all’Opéra di Parigi) oltre a un gran numero di docenti e operatori culturali che svolgono la loro attività per ogni dove – come non ricordare Alberto Testa, fra i primi seguaci della Scuola, recentemente scomparso, che per trent’anni ha avuto la cattedra di Storia della Danza all’Accademia Nazionale di Roma, oltre all’attività di giornalista e autore di numerose pubblicazioni specifiche. Insomma, un vero e proprio centro culturale, dal 1998 diventato Fondazione, che oltre a promuovere la danza come disciplina artistica irrinunciabile nella vita culturale del Paese, porta avanti il concetto dell’ “alfabetizzazione” del corpo, accessibile e necessario per tutti, maschi e femmine. Di particolare interesse il corso di Alta Formazione (AFED) che riprende il percorso dell’Università della Danza, creato dalla Egri nel 1989, e affiliato a ELIA – European League of Institutes of the Arts.
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