Seguici su

Cultura

Jurij Ferrini in Morte di un commesso viaggiatore alle Fonderie Limone

Avatar

Pubblicato

il

Martedì 25 maggio 2021, alle ore 19.30, alle Fonderie Limone di Moncalieri, va in scena in prima nazionale Morte di un commesso viaggiatore, di Arthur Miller, nella traduzione di Masolino d’Amico, con la regia di Jurij Ferrini. Lo spettacolo è interpretato dallo stesso Ferrini con Matteo Alì, Lorenzo Bartoli, Vittorio Camarota, Fabrizio Careddu, Paolo Li Volsi, Maria Lombardo, Orietta Notari, Federico Palumeri, Benedetta Parisi.
Le scene e luci sono di Jacopo Valsania, i costumi di Alessio Rosati, il suono di Gian Andrea Francescutti, assistente alla regia Flaminia Caroli.
Lo spettacolo è una nuova produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e resterà in scena alle Fonderie Limone fino a domenica 13 giugno.

Jurij Ferrini ha attraversato i classici con navigata esperienza, quella che gli oltre due decenni di lavoro sul palcoscenico gli hanno donato. Fin dal diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Genova, l’artista ha scelto di affrontare come regista e come interprete alcuni tra gli autori più importanti di ogni tempo: Ruzante, Shakespeare, Williams, Spregelburd, Goldoni, per citarne solo alcuni. Ferrini incontra ora per la prima volta Arthur Miller, nei panni di uno dei personaggi più amati della drammaturgia novecentesca: il commesso viaggiatore Willy Loman.

Quando Arthur Miller scrive Morte di un commesso viaggiatore nel 1949 lo ambienta negli Stati Uniti, la terra delle mille opportunità e allo stesso tempo del sogno americano nella sua versione più brutale e avvilente. In uno dei testi più importanti e più rappresentati del secondo Novecento convivono aspetti cardine della società contemporanea: la crisi della famiglia, la percezione del fallimento, le aspettative deluse e le spietate dinamiche del mondo del lavoro. Nel flusso di parole di Willy Loman, nella sua perdita del senso di realtà, coesistono mondi diversi: passato e presente si sovrappongono, così come le aspettative su Biff, il figlio prediletto, candidato a diventare un campione ma destinato a fallire, e Happy, il secondogenito mai all’altezza dei sogni paterni. Loman è il simbolo di tanti piccoli uomini che anelano un successo facile e veloce, uno che ha allevato i figli al culto dell’apparenza finendo con il farne dei falliti.
Ma Miller ci conduce in un altro viaggio, quello nel lato oscuro dell’American Dream, dove il protagonista, persa la verve da venditore di successo, è un ingranaggio improduttivo, da scansare.

Jurij Ferrini: attore e regista, si è formato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova. Ha fondato la compagnia Progetto U.R.T., con la quale ha allestito tra gli altri Mandragola, Schweyk nella seconda guerra mondiale e Ivanov. Ha lavorato con registi di fama internazionale come Benno Besson, Alfredo Arias e Matthias Langoff. Ha lavorato ne I Rusteghi per la regia di Gabriele Vacis (2012), prodotto dallo Stabile di Torino. Con Natalino Balasso ha allestito Aspettando Godot. Per il Teatro Stabile di Torino ha allestito Cyrano de Bergerac (2014), L’avaro (2015) andato in scena anche presso il prestigioso festival internazionale di Wuzhen (Shangai), Misura per misura (2016), Le baruffe chiozzotte (2017). Tra le regie più recenti, Lucido di Rafael Spregelburd (2019) e I due gemelli veneziani (2020).

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *