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Animali in via d’estinzione davanti all’Unicredit di Torino, è la protesta di Extinction Rebellion

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Questa mattina,alcuni “animali in via d’estinzione”sono comparsi davanti all’entrata della principale sede torinese di UniCredit. Si tratta dell’ultimo sit-in di protesta di Extinction Rebellion, movimento internazionale di disobbedienza civile non violenta contro l’inazione dei governi e multinazionali nel prendere misure adeguate a contrastare la crisi climatica.

Arrivati in silenzio dalla metropolitana, alcuni attivisti travestiti da ghepardi, leoni, pesci e dinosauri si sono disposti sugli scalini dell’entrata principale di Unicredit, ben distanziati, con l’obiettivo di denunciare i continui investimenti in petrolio, carbone e gas fossile che la banca ha effettuato negli ultimi anni.

L’azione dimostrativa di oggi fa parte della campagna di azioni che Extinction Rebellion sta portando avanti sul tema della finanza fossile. Come si legge nel rapporto Banking on Climate Chaos, UniCredit è la banca italiana responsabile del più alto numero di emissioni negli ultimi 5 anni. Dagli Accordi di Parigi ad oggi, ovvero da quando 195 paesi al mondo hanno fissato l’obiettivo di limitare la crescita della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi, le 60 banche più grandi del mondo hanno continuato a finanziare progetti legati a combustibili fossili per un totale di 3,8 trilioni di dollari. In particolare, UniCredit ha investito 31,4 miliardi in progetti legati a petrolio, carbone e gas fossile alimentando il caos climatico, minacciando la vita e i mezzi di sussistenza di milioni di persone e di tutte le specie del pianeta. Inoltre, come denunciato da Re:Common, qualche settimana fa in occasione dell’assemblea degli azionisti, UniCredit ha compiuto preoccupanti passi indietro in materia di clima. Nonostante la banca avesse una policy sul settore del carbone riconosciuta come tra le più avanzate a livello globale, UniCredit non ha rispettato gli impegni presi effettuando delle operazioni finanziarie che si configurano come violazioni della propria stessa policy.

L’umanità è entrata nella sesta estinzione di massa della storia. Abbiamo bisogno che l’intero settore finanziario smetta di investire in progetti legati ai combustibili fossili e smetta di finanziare le multinazionali più inquinanti al mondo. Perché non c’è più tempo.

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