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Lavoro

Il Primo Maggio di Uncem

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nel giorno della Festa del Lavoro e dei Lavoratori, Uncem guarda con riconoscenza e profonda stima all’impegno dei Sindaci e di tutti gli Amministratori degli Enti locali italiani. Comuni, Comunità Montane, Unioni montane di Comuni, Consorzi, Province. Insieme con tutto il Personale, Donne e Uomini che tengono in vita il sistema istituzionale del Paese. Sono loro il Lavoro, la passione per la cosa pubblica, per le dimensioni territoriali nelle quali sono immersi.

Scrive il presidente Uncem Marco Bussone

Sappiamo bene come le Autonomie siano costituzionalmente il perno della Repubblica – come ricorda il Presidente Mattarella al quale va il nostro ringraziamento. Sappiamo come l’impegno dei Sindaci, spesso del tutto gratuito, volontario, aperto e inclusivo, sia fondamentale per dare risposte ai bisogni e ai diritti di cittadinanza delle nostre comunità. Bisogni che aumentano e risposte che si complicano. Ripartiamo se guardiamo con occhi nuovi al sistema degli Enti locali, ai Comuni e alle loro aggregazioni, considerando la forza dei territori e delle comunità. Gli Enti sono strumento di crescita e di inclusione. Ripartiamo se il Paese, se le Istituzioni sanno riconoscere tutte le “questioni territoriali” che riguardano anche le Montagne.

I territori e le comunità sono il nostro 1° Maggio “di Ripresa e Resilienza”, di operosità e pensiero insieme, ma anche di nuove forme di creazione di lavoro. Nei territori montani di tutto il Paese abbiamo registrato negli ultimi anni fenomeni di innovazione per creare lavoro e sviluppo. Penso alle Cooperative di Comunità, alle Associazioni fondiarie vettori di nuova agricoltura, ancora alle filiere forestali vere collegate ai nostri boschi, alle start up per generare innovazione e digitalizzazione. Pienamente nella transizione ecologica e nella transizione digitale. Ma ancora, abbiamo assistito alla volontà di far crescere il capitale umano che genera forza e trasforma le comunità. Tutto questo con la pandemia non si è fermato. E il lavoro, per la montagna, insieme con i servizi e i diritti di cittadinanza, è decisivo. Negli ultimi mesi, per un forte rischio di contagio, non sempre è stato agevolato questo sviluppo, la possibilità di lavorare e la sopravvivenza delle imprese. La loro resilienza e resistenza sono forti, ma un provvedimento come quello sull’apertura dei ristoranti e dei bar con spazi all’aperto, per la montagna può rappresentare un argine al lavoro. Dobbiamo agire uniti, con tutte le Istituzioni, per un ripartenza inclusiva, che non escluda.

In questo Primo Maggio, vorrei ci potessimo fare gli Auguri ricordando chi non c’è più. Tutte le Vittime della pandemia, e in particolare i Sindaci e gli Amministratori locali che ci precedono. Guardo a Luciano Romanzi, a Donato Cufari, a Ugo Boccacci, a Maurizio Colozza… gli ultimi nel tempo, in questo tempo di “emergenza”. Ma ne ricordiamo molti che non ci sono più, insieme con tanti Consiglieri e Assessori, Dipendenti e Collaboratori dei nostri Enti locali. Questi Sindaci e Amministratori sono nel nostro Primo Maggio il monito a proseguire sulla strada intrapresa, nella lotta alla pandemia con un Piano vaccinale che prosegue efficacemente e con una spinta verso il superamento di disuguaglianze e sperequazioni, verso unità e coesione, che realizzano non solo norme e Piani di Ripresa, bensì sono tali grazie a un nuovo legame democratico e culturale tra Noi.
Uncem si impegna, con tutte le forze, in questo percorso.

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