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Cronaca

Torino, donne in piazza Castello in difesa della legge sull’aborto – Fotogallery –

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Donne in piazza stamane, sabato 17 aprile, per protestare contro la decisione della Regione Piemonte di inserire esponenti delle associazioni provita nei consultori.

Le reti ‘Non Una di Meno Torino’ e ‘più di 194 voci’ hanno organizzato oggi a Torino una no-stop, in mattinata in piazza Castello e nel pomeriggio in piazza Carignano, in difesa della legge 194, perché la giunta regionale non proceda col bando per facilitare l’entrata nei consultori delle associazioni pro-vita. Le promotrici stigmatizzano il fatto che tra i criteri per partecipare alla gara ci sia la “presenza nello statuto della finalità di tutela della vita fin dal concepimento”.

In piazza Castello, scrive la Cgil, “i volti, le voci, le parole delle donne contro gli attacchi della Regione alla libertà e all’autodeterminazione delle donne”.

 

La presenza esclusiva delle associazioni pro-vita, e quindi contro l’aborto, dentro i consultori – spiegano in una nota – è contraria allo spirito della 194 ed è una chiara espressione di scelte ideologiche, mirate ad esercitare una pressione psicologica inaccettabile sulle donne”.
“In piena pandemia Covid – osserva Laura Onofri, di Non Una di Meno – la Giunta ha emesso un bando per fare entrare ufficialmente nei consultori chi da sempre è contro l’aborto. Noi ribadiamo che la legge 194 garantisce il diritto all’aborto tramite l’accesso alla sanità pubblica in strutture laiche e che le donne decise a intraprendere questo percorso devono essere assistite da personale qualificato e competente all’interno di strutture specializzate che vanno sostenute e potenziate”.

“A meno di tre giorni dall’8 marzo, in Piemonte sembra riaffacciarsi il delirio oscurantista e ideologico dell’Assessore regionale Maurizio Marrone – aveva scritto la sindaca Chiara Appendino – Se pensa di calpestare anni di lotte per i diritti delle donne probabilmente ha sbagliato Regione. Sicuramente ha sbagliato Città.”

Critico era stato anche l’assessore Marco Giusta, che, ha scritto:“Apprendo da fonti stampa che un arriva dalla Regione Piemonte un nuovo attacco alla 194, a pochi giorni dalla presa di parola delle realtà di Più di 194 voci. Pare che la Regione voglia finanziare le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale che abbiano la “presenza nello statuto della finalità di tutela della vita fin dal concepimento”. Ve la ricordate? Io sì, era quella stessa follia che aveva portato il mondo delle donne, le realtà migranti e il mondo lgbt a scendere in piazza per quella grande manifestazione che si chiamava I Diritti sono il nostro Pride nel 2010. Lo fermammo una volta, non ho dubbi che si riuscirà a fermarlo anche questa.”

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