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Cronaca

La procura chiede l’archiviazione per la consigliera Monica Amore: “Nessuna volontà di offendere o diffamare”

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La vicenda che coinvolge Monica Amore, consigliera comunale a Torino per il Movimento 5 Stelle, riguarda un post su Facebook pubblicato il 9 febbraio scorso in cui c’erano delle vignette antisemite. La consigliera, accortasi dell’errore aveva cancellato il post, ma ormai le immagini aveva girato sul web raggiungendo la comunità ebraica di Torino che ha denunciato il fatto in Procura. Da lì l’inchiesta per “diffamazione aggravata dall’odio razziale”.

In una lettera firmata oltre che da Amore, dalla sindaca di Torino, Chiara Appendino e dal senatore Alberto Airola sono arrivate le scuse con “l’impegno nel prendere posizione a fianco della comunità ebraica e a fianco di tutti coloro che vengono discriminati e nel combattere con vigore questo diffondersi d’odio sempre più spesso di carattere antisemita”. Le parole sono state convincenti tanto da portare il presidente della comunità ebraica Dario Disegni a ritirare la denuncia.

Ora la Procura ha chiesto l’archiviazione in “mancanza dell’elemento soggettivo” cioè Monica Amore non aveva “nessuna volontà di offendere o diffamare” la comunità ebraica.

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