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Anche il Sicet Cisl Piemonte chiede di non modificare la legge regionale sul gioco d’azzardo

Vincenzo Spinello

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Dopo il blocco con 50 mila emendamenti dal parte dell’opposizione e la spaccatura all’interno della maggioranza guidata da Forza Italia (L’opposizione blocca con 50 mila emendamenti la modifica alla legge contro il gioco d’azzardo in Piemonte – Quotidiano Piemontese), anche la Sicet Cisl Piemonte chiede di non modificare la legge regionale che regola il gioco d’azzardo. Il Sicet regionale (Sindacato inquilini casa e territorio della Cisl) si unisce ai tanti che in questi giorni hanno chiesto con forza alla Giunta regionale di non modificare la legge che serve a limitare la dipendenza dal gioco d’azzardo.

Chiediamo alla Regione, osserva il segretario regionale Sicet, Giovanni Baratta, di concentrare i propri sforzi su altre priorità come la pandemia, il rilancio dell’economia, delle politiche sociali e delle politiche per la casa e non sulla legge regionale contro la ludopatia”.
Per il Sicet è interessante sapere quanto costa alla Sanità regionale e ai servizi sociali dei comuni curare le persone affette da gioco d’azzardo patologico. Ed è opportuno, per loro e le loro famiglie, individuare soluzioni abitative, visto che spesso perdono la casa proprio a causa del gioco.
Il Sicet Cisl nella sua attività quotidiana incontra persone che a causa del gioco alle cosidette “macchinette” sono diventate morose perché non hanno potuto più pagare l’affitto di casa sia in case popolari che in case private o il mutuo dell’abitazione di proprietà. Molte di loro hanno perso la casa, trascinando nella disperazione anche le loro famiglie. Per fortuna, ci sono anche persone che ce l’hanno fatta a smettere e le loro vite sono rinate, insieme a quelle dei loro cari.
“Per queste ragioni, conclude Baratta, ritengo che una legge sulla limitazione dell’installazione delle ‘macchinette’ sul territorio sia utile perché riduce le occasioni di gioco”.

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