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La FIOM CGIL chiede di rimuovere la CIGO per gli stabilimenti di Mirafiori per il mese di aprile

Vincenzo Spinello

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La FIOM CGIL di Torino, nel corso dell’esame congiunto sulla CIGO alle Strutture Centrali torinesi FCA Italy (Stellantis), la rappresentanza sindacale FIOM-CGIL del settore ha formalmente chiesto all’azienda di ritirare la procedura aperta per i cinque venerdì di aprile.
Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino e Giovanni Mannori responsabile Enti Centrali per la FIOM torinese dichiarano: «La richiesta avanzata dai rappresentanti sindacali aziendali della FIOM CGIL di ritirare la richiesta di cassa integrazione è motivata dal fatto che le attività delle Strutture Centrali, per metà costituite dalla Progettazione delle autovetture, sono attualmente a pieno regime. Infatti, da qui a fine anno, sono calendarizzati almeno sei avvii produttivi di restyling di modelli esistenti o di adozione di motorizzazioni ibride sui medesimi. Sono anche in corso numerose riunioni periodiche di armonizzazione con la ex-PSA che spesso danno origine a molte attività lavorative. Per ammissione degli stessi responsabili, l’orario di lavoro, rispetto alle 40 ore settimanali, prevede il ricorso ormai fisiologico allo straordinario. Allora ci domandiamo: come si concilia questo con la cassa integrazione? Cosa succede ai consulenti o agli studi esterni con cui deve essere interrotto il rapporto di collaborazione durante la CIGO?
Secondo noi la vertenza Torino è anche porre giuste questioni sull’utilizzo della cassa integrazione dove non occorrerebbe. La cassa integrazione COVID non dovrebbe essere usata, come sembra questa volta, per risparmiare sui costi del personale nell’ansia di assecondare i dettami del nuovo management. Se si devono fare discussioni sui costi, occorre farle ad un tavolo ufficiale con all’ordine del giorno questa tematica, senza prendere scorciatoie a nostro giudizio non giustificate».

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