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Cultura

Cirko Vertigo seleziona le nuove residenze artistiche per il 2021

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Fondazione Cirko Vertigo, nonostante la grande incertezza che il settore artistico sta vivendo in questo momento storico, si fa nuovamente promotrice e sostenitrice dei giovani talenti selezionando le nuove residenze artistiche per l’anno 2021, ben undici in totale. Le residenze rientrano nel progetto Casa del Circo Contemporaneo, con sede presso il Parco Culturale Le Serre e teatro Perempruner di Grugliasco e teatro Cafè Müller di Torino. Il progetto è parte del sistema nazionale delle Residenze Artistiche, avviato a seguito dell’Accordo di programma triennale siglato fra Ministero della Cultura ed enti territoriali regionali, fra cui la Regione Piemonte. Il triennio di residenza avrebbe dovuto terminare nel 2020 ma, a causa della pandemia, l’Accordo è stato prorogato fino all’anno in corso. Rientrando fra i 5 progetti di residenza per “Artisti nei territori” selezionati dalla Regione Piemonte, la Casa del Circo mira a favorire lo sviluppo di giovani artisti e compagnie di livello internazionale. Oltre alle risorse messe a disposizione dalla Regione e dal Fus (Fondo unico per lo spettacolo), fondamentali sono le risorse impiegate nel progetto da Fondazione Cirko Vertigo, ovvero gli spazi di rappresentazione e prova (i teatri Perempruner, Cafè Müller e teatro Le Serre oltre allo Chapiteau Vertigo), le sue professionalità e le sue attrezzature. Grazie a queste risorse i giovani artisti selezionati possono mettere in scena il frutto del proprio lavoro.

“Non abbiamo dubitato un singolo istante circa il sostegno necessario per i giovani artisti – afferma Paolo Stratta, direttore di Fondazione Cirko Vertigo – Il 2020 è stato l’anno del sostegno ai nostri lavoratori, il 2021 rilanciamo con il sostegno agli artisti, certi che questo sia un investimento sul futuro che porterà grandi frutti. Questo è il momento della semina e dell’investimento sui giovani”.

Una particolare attenzione è stata data alla valorizzazione del lavoro artistico femminile, con la selezione di spettacoli solisti come quelli di Elisa Mutto, Delia Ceruti, Chiara Chiapparelli e Kathleen Doherty, ma anche con la forte presenza di quote rosa nelle altre compagnie selezionate, in linea con quello che sarà il tema conduttore del festival Sul Filo del Circo, ovvero la creatività al femminile nell’ambito dello spettacolo dal vivo, per l’appunto.

Quattro delle compagnie ospitate saranno visibili per il pubblico in occasione del festival Sul filo del Circo, a luglio, durante il quale porteranno in scena la restituzione del loro spettacolo: si tratta di delle compagnie Autoportante, Nomaduo e Depàso e dell’artista Chiara Chiapparelli. Gli acrobati Salvatore Cappello, Delia Ceruti ed Elisa Mutto invece, in residenza il primo presso il teatro Perempruner e le seconde presso il teatro Cafè Müller, rientrano con il loro spettacolo nella stagione multidisciplinare Solo in Teatro, ideata e diretta da Caterina Mochi Sismondi, visibile su www.niceplatform.eu.

La prima compagnia che è stata ospitata a inizio 2021 apparteneva al gruppo di artisti selezionati per le residenze 2020 ma, a causa della pandemia, ha dovuto rimandare la creazione artistica al nuovo anno. Si tratta degli Edo Cirque, al teatro Perempruner di Grugliasco dal 17 al 31 gennaio. La compagnia proveniente dalla Francia costituita da Carlo Cerato, Ramiro Erburu e Léon Volet, ha portato in residenza artistica lo spettacolo L’estetica dell’orso. Gli Edo Cirque ricercano in questo progetto artistico un equilibrio tra differenti generi di circo. Ogni momento è costituito da più attrazioni. In questi intervalli di tempo si cambia punto di vista, estetica, scrittura e regola. Ne risulta una performance ibrida, un collage dove il senso (o il non-senso) è rivelato nella composizione circense. Nella loro personale interpretazione delle discipline, gli artisti sviluppano nuove modalità di utilizzo dei corpi, portando in scena ognuno la propria tecnica. I suoni e le musiche che accompagnano lo spettacolo sono composti dal trio, possono essere prodotti in diretta sulla scena o registrati su cassette e trasmessi al momento voluto. Il suono è ibrido, di stile, di genere e d’origine. Edo Cirque è costituito di tre entità riunite in un collettivo: Carlo, giocoliere, è il garante dei dettagli, Léon, acrobata di palo cinese, dell’insieme e Ramiro, specializzato in sospensione capillare, è garante del disordine.

Dal 3 al 20 febbraio, sempre al teatro Perempruner, è stata ospitata una compagnia di clown, attori e acrobati: Elena Fresch, Marta Finazzi e Nicolas Benincasa sono i tre poliedrici artisti che fondano la compagnia Teatro nelle Foglie. Durante il periodo di creazione la compagnia, supportata da altri artisti che si aggiungono al nucleo fondatore, ha lavorato su Kairos. Riflessi per la creazione. Lo spettacolo verte su una tematica attuale e sulla quale il lockdown ci ha costretti a riflettere: quella del tempo e la sua percezione, con un occhio di riguardo al concetto di tempo del gioco: nello specifico il gioco è visto dalla compagnia come chiave per il liberare il tempo e renderlo libero da impegni e questioni materiali. Nella costruzione di Kairos, in lavorazione dal 2020, gli artisti si avvarranno di una ricca scenografia e della tecnica del video mapping, una tecnica che consente di ricreare lo spazio e ridisegnare la struttura, utilizzando software di ultima generazione e tecnologie di proiezione 3D digitale applicata a qualsiasi superficie, per generare immagini di forte impatto. L’obiettivo è quello di consentire allo spettatore di immergersi immediatamente in una realtà altra, che prende vita.

Dal 15 al 29 marzo lunga residenza di creazione artistica al teatro Cafè Müller per Martyr, uno spettacolo sul femminismo, sull’oppressione, su chi è senza voce ed è intrappolato. Sulla scena l’artista Kathleen Doherty, coreografata da Alexandre Duarte. Sulle note delle musiche tradizionali irlandesi, si sviluppa uno spettacolo emotivamente molto carico e visivamente accattivante, che mette a nudo, senza censure, le forme femminili, legate e intrappolate in un loop ripetitivo di gesti che diventano i movimenti caotici di un’anima impazzita, in cerca del volto che aveva prima della nascita del mondo. Martyr è una visione diretta e minacciosa della coscienza umana e al tempo stesso la trasposizione visiva di una ricerca di illuminazione. In questo spettacolo multidisciplinare si mescolano danza a terra e aerea, teatro fisico e danza butoh, in un audace utilizzo del corpo e degli oggetti in scena. Kathleen inizia a studiare danza fin da piccola e crescendo quest’arte si trasforma in quella della danza aerea, con una particolare predilezione per il cerchio aereo, con cui si è esibita in molti Paesi del mondo fra cui Hong Kong, Corea, svariati Paesi d’Europa e Usa, collaborando con compagnie come Dance Theatre of Irland e Fidget Feet Aerial Dance company. Ha lavorato come codirettrice e come coach ai lavori di artisti come Alexandre Duarte, Rachel Strickland e Arlene Caffrey e Jen Crane.

Dal 20 al 28 marzo, questa volta al teatro Perempruner di Grugliasco, è in corso la residenza artistica di Salvatore Cappello con lo spettacolo Miniminagghi, che sarà portata in scena entro l’estate nell’ambito della stagione Solo in Teatro. L’acrobata con questa creazione proverà a spiegare a sua nonna per quale ragione abbia deciso di allontanarsi dalla sua terra e abbia voluto lavorare nel mondo del circo. “Un’impresa assai difficile perché mia nonna è sorda, o sente solo quello che vuole, e comunque capisce solo il siciliano”, spiega Cappello. Il suo spettacolo è un modo per ricordare e riscoprire la Sicilia, per riappropriarsi di antiche storie e per trovare una scappatoia verso il continente. Insieme al regista Pablo Volo, Cappello ha immaginato uno spettacolo che legasse le sue radici al “volo” verso il circo, in una sorta di autobiografia giovanile. Nato e cresciuto in Sicilia, Salvatore Cappello comincia i suoi studi circensi nel 2009 all’Accademia Cirko Vertigo. In seguito parte per Parigi e nel 2015 ottiene la Laurea d’Artista di Circo Professionale presso l’Accadémie Fratellini a Parigi. Da allora si sposta tra Francia, Spagna, Grecia, Italia, e collabora con i più importanti registi e le maggiori compagnie di circo contemporaneo fra cui David Bobée, Camille Boitel, Julie Mondor, Raphaelle Boitel, Pierre Meunier, La Horde.

A metà aprile arriverà la compagnia Nomaduo, costituita da Cristiana Morelli e Flavio Barbui, che sarà in residenza presso lo Chapiteau Vertigo/Teatro Le Serre con lo spettacolo Charta. “Volevamo fare un viaggio in un’isola lontana, avevamo solo i soldi per dei fogli di carta. Lui ne prese uno, ci fece una barca, salimmo a bordo, chiudemmo gli occhi, si mise al timone, io feci da vela e i sogni… i sogni fecero il vento”. Da questa visione onirica trae origine lo spettacolo: tra mano a mano, scala di equilibrio e aerea e acroduo i due artisti lavoreranno su uno spettacolo nel quale la carta, elemento così facilmente modellabile, si trasforma e diventa contenitore di infinite possibilità, luogo in cui poter mettere qualunque tipo di espressione umana (dalla musica, alla poesia, al disegno), un magazzino infinito di arte e significato, aperto a qualunque persona voglia assaporarne e condividerne il contenuto. La compagnia nasce nel 2017 tra i banchi della Scuola Romana di circo. Da questo incontro ha origine una collaborazione che ha dato a Cristiana e Flavio la voglia e la grinta di diplomarsi e partire per un’avventura insieme. Dopo un’estate di spettacoli per varie piazze italiane con lo show Ego (2018), la compagnia si trasferisce in Spagna dove continua gli allenamenti allo Espai de circ Cronopis e migliora la propria tecnica di mano a mano con l’insegnante Fernando Melki. Qui la coppia dà vita al secondo spettacolo Bistic (2019) che porterà in scena tra Italia e Spagna. Il biennio 2020-2021 è dedicato alla creazione del nuovo spettacolo Charta.

La compagnia Autoportante invece sarà in residenza al Teatro Perempruner di Grugliasco dal 10 al 18 aprile con lo spettacolo La bella non addormentata. “C’era una volta una dolce principessa in attesa del principe azzurro… Fermi tutti, questa storia è vecchia e la conosciamo tutti. Cosa succede però quando il principe non è tanto azzurro o quando la principessa non ha nessun bisogno di essere riscattata dal suo principe? E quando vediamo la storia da un altro punto di vista?”. Sono le domande che muovono, in equilibrio sul filo teso, i due filferristi Emma Edvige Ungaro e Damián Elencwajg, con la direzione di Antonio Vergamini. La compagnia racconterà la favola della principessa e del principe azzurro dal punto di vista della principessa, che non è ostaggio di nessun drago cattivo e non ha bisogno di nessun principe per essere riscattata, il quale si crede un grande eroe mentre nella realtà è un antieroe a cavallo di un ippopotamo, che arriverà al castello quasi per errore. Lì troverà la bella principessa ma resterà intrappolato dal drago e dovrà essere riscattato della giovane donna che lo accompagnerà sul filo per ridargli la sua libertà. Non ci sarà nessun matrimonio ma lei lo bacerà. La Compagnia di circo italo-argentina, formatasi nel 2013 a Torino dopo il diploma della coppia presso la Scuola di Cirko Vertigo, avvia la tournée del suo primo spettacolo “Fuori al naturale”, partecipando fino ad oggi a festival, eventi e programmi televisivi in Europa e America Latina. Dal 2014 i due artisti conducono stage e seminari specifici sul filo teso per professionisti del settore ed amatori. Hanno collaborato in progetti con scuole, associazioni per l’integrazione di rifugiati, bambini provenienti da situazioni disagiate e ragazzi con Sindrome di Down.

Una performance di forte impatto visivo, metaforico ed emozionale. Tutto questo è traSh, lo spettacolo di Delia Ceruti in residenza dal 15 al 22 aprile negli spazi del Teatro Cafè Müller di Torino. Lo spettacolo intende portare lo spettatore a riflettere sul tema del fast fashion e sull’importanza di adottare, nelle nostre scelte quotidiane, comportamenti più sostenibili. Oggi la società occidentale è letteralmente inondata di vestiti a basso prezzo, che hanno un peso enorme sull’ambiente e sulle condizioni di vita dei lavoratori che li producono, costretti a lavorare in condizioni disumane nelle aeree più povere del pianeta, oltre che sulla salute psicologica dei consumatori, spesso accecati dalla compulsività dell’acquisto, in grado di generare sentimenti contrastanti nell’acquirente: dall’eccitazione alla delusione, fino al senso di colpa. Delia, protagonista e ideatrice dello spettacolo, utilizzando la tecnica della sospensione capillare, si librerà in aria utilizzando, come contrappeso, il quantitativo medio di abiti acquistati in un anno da una persona in Europa. Il fast fashion qui prende corpo a tutti gli effetti, acquisisce un volume misurabile e visibile, colpisce lo spettatore che inevitabilmente fa parte di questa industria, che si muove veloce dalla passerella al consumatore e infine alla spazzatura. Delia Ceruti ha collaborato, tra gli altri, con The Generating Company, il Comitato Olimpico 2012, ha preso parte alla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra 2012, ha lavorato con la compagnia inglese Cirque Productions, la canadese Cirque Fantastic e con i No Fit State Circus. Sopra tutte le altre collaborazioni, può vantare di essere stata nella rosa di artisti scelti dal Cirque du Soleil. Fra le ultime produzioni cui ha preso parte, c’è quella di Cuculand Souvenir con Roberto Olivan.

Il Collettivo 6tu sarà ospitato presso lo Chapiteau Vertigo dal 10 al 17 maggio per la creazione di Krama (dal greco κράμα, mistura). Dal concetto di unione di elementi differenti nasce lo spettacolo di questa neonata compagnia, costituita da sei artisti circensi, ognuno dei quali specializzato in una differente disciplina. Collettivo 6tu intende lavorare sul significato di polivalenza dal punto di vista dell’artista, mostrando i retroscena che non sono evidenti durante un classico spettacolo e portando in questo modo il dietro le quinte davanti al pubblico. “Il metodo con cui vorremmo affrontare tutto ciò si basa su sperimentazioni che verranno approfondite di volta in volta. Non vorremmo arrivare ad avere il classico numero di corda aerea o di palo cinese con una sola persona in scena, ma vorremmo sfruttare gli attrezzi a nostra disposizione per creare intrecci e collaborazioni tra di loro”, spiegano i componenti della compagnia, che si sono tutti formati presso la Scuola Cirko Vertigo, presso la quale si sono diplomati a luglio 2020. Gli artisti della compagnia vengono da ogni parte del mondo e rappresentano appieno quella mescolanza fruttuosa e innovativa, oggetto del loro spettacolo: Alessandro Campion, Sara Frediani e Rachele Grassi dall’Italia, Emmanuel Caro dall’Argentina, Carlos Rodrigo Parra Zavala dal Messico, Eleni Fotiu dalla Grecia.

Corda, danza, sospensione capillare, cinghie sono le discipline che Clara Larcher e Jose Cerecéda della Compañia Depàso porteranno in scena nella loro creazione La Trottola. Il duo sarà in residenza fra giugno e luglio presso Chapiteau Vertigo/Teatro Le Serre. Due personaggi avvolti in una scena senza tempo, si incontrano in un viaggio vertiginoso dentro un vortice, un rituale per scoprire che cosa c’è dentro ognuno di loro in mezzo al caos. Giocano a sfidare la gravità affrontando il volo come passatempo preferito, girano in aria come trottole sfrenate, si lasciano trasportare dall’inerzia del movimento e da sorprese inaspettate, affrontano le difficoltà di un cammino verticale verso i loro grandi sogni, esplorano e assaporano il grande mistero di staccare i piedi dal pavimento. Mescolarsi e distinguersi nel vortice lascia scoperto il lato umano, la scoperta di se stessi avviene attraverso l’altro. La fragilità rimane sospesa alla vista e agli occhi di tutti. Le strade di Clara e Jose si incrociano a Buenos Aires nel 2017. Condividono spazi di allenamento e creazione, una grande passione per l’acrobatica aerea e la voglia di cominciare progetti di creazione indipendenti. Lui cileno, lei italiana, entrambi sono di passaggio (in spagnolo “de paso”) nella capitale Argentina. Dal primo momento si ritrovano a giocare con le proprie discipline ricercando la composizione di piccoli frammenti coreografici. A partire dal desiderio spontaneo di creare, comincia a prendere forma il progetto della Compañia Depáso.

Lo spettacolo Além-Corpo di Chiara Chiapparelli, in residenza artistica al Teatro Perempruner di Grugliasco tra giugno e luglio, è un viaggio dentro e fuori dal corpo, una distorsione del tempo e dello spazio, dei suoni e delle forme, un altro modo di vedere il mondo. Si basa sull’esperienza di “uscita dal corpo fisico”, in cui il corpo e la coscienza si separano per alcuni istanti, permettendoci di conoscere le nostre reali possibilità. In questi brevi momenti è possibile percepire e provare sensazioni diverse, come la distorsione del suono o vedere il corpo cambiare di proporzione, vedersi da fuori e viaggiare nell’universo. Quell’esperienza che la scienza chiama “sindrome” e “disturbo”, dunque, è semplicemente un evento comune a molte persone che permette loro di essere consapevoli di se stesse e della realtà circostante. È un invito a non avere paura e a non permettere che questa paura impedisca alla coscienza di conoscerne la sua potenzialità e multidimensionalitá. Il viaggio inizia con il classico messaggio “Torno subito”: l’anima è andata a fare una passeggiata. Il corpo è rimasto solo. L’anima si trova a viaggiare, tramite un secondo corpo, quello energetico, in luoghi del tutto estranei alla realtà fisica che conosceva. In quest’opera dal sapore noir e grottesco troviamo un virtuosismo dato dalle acrobazie aeree su corde verticali che opera in funzione della narrativa, interpretazione, movimento e anche una plasticità scenica dovuta alla decostruzione dell’attrezzo e dei materiali utilizzati per la scena. Questo lavoro è iniziato con una versione di 20 minuti, durante la fine del 2° anno del corso professionale di circo contemporaneo frequentato da Chiara presso l’INAC, in Portogallo, a luglio 2020, e verrà sviluppato per raggiungere 40 minuti, nell’ambito del 3° anno artistico dell’INAC.

Infine l’acrobata aerea Elisa Mutto sarà in residenza al Teatro Cafè Müller dal 18 al 27 novembre con la sua creazione artistica Nessuno faceva caso ai suoi occhi. “Ti meriti un amore che ti voglia spettinata, con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta, con tutto e i demoni che non ti lasciano dormire. Ti meriti un amore che ti faccia sentire sicura, in grado di mangiarsi il mondo quando cammina accanto a te, che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle. Ti meriti un amore che voglia ballare con te, che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi, che non si annoi mai di leggere le tue espressioni”. Sono le parole di Frida Kahlo ma anche quelle di Leonard Robert, Clarissa Pinkola Estès e Gio Evan, cui Elisa Mutto darà corpo sulla scena. La voce narrante sarà di Antonio Fazio, attore e collega dell’artista, all’interno della compagnia BlucinQue diretta da Caterina Mochi Simondi con la quale entrambi collaborano, che si alternerà alla colonna sonora di Max Ritcher e Beatrice Zanin. Lo spettacolo sarà diviso in tre fasi che determineranno gli stadi di guarigione affrontati e vissuti di una vittima di una persona abusante all’interno di una relazione: Disperazione (atto primo); Educarsi (atto secondo); Risveglio (atto terzo). Con questo spettacolo l’artista intende dimostrare che rialzarsi è possibile: è difficile sì, ma ogni sconfitta in realtà è un traguardo e un ostacolo superato. In scena sarà portata una piccola storia, che può essere vista o vissuta da tutti in una maniera o nell’altra. In forma onirica prende corpo il sogno di una ragazza che cerca l’amore puro e sereno ma il ricordo delle difficoltà passate riaffiora come un sogno.

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