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Ambiente

Cinghiali, Coldiretti No-VCO: sentenza Corte Costituzionale autorizza agricoltori con tesserino da caccia a partecipare alla riduzione degli animali

Vincenzo Spinello

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La Corte Costituzionale ha nuovamente confermato che è possibile prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche per agricoltori provvisti di tesserino di caccia, altri cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie a patto che siano appositamente formati.

Commenta positivamente Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara – Vco: “La Corte Costituzionale è arrivata a questa sentenza pronunciandosi su un ricorso al Tar della Toscana e ha riconosciuto che l’aumento dei cinghiali e la riduzione del personale incaricato di controllarli ha aumentato il rischio di danni alle coltivazioni agricole ma anche alla stessa sicurezza dei cittadini, visto l’aumento degli incidenti stradali causati dai selvatici. Questo pronunciamento non fa che rafforzare ciò che recentemente è accaduto nella provincia di Novara, dove il Tar ha bocciato il ricorso presentato da Federcaccia per avocare la materia del contenimento solo ai cacciatori. Auspichiamo che questa storica sentenza possa dare concreto giovamento ai nostri territori dove, fino ad ora, i piani di contenimento messi in atto non sono stati sufficienti, creando difficoltà agli imprenditori agricoli nello svolgimento della loro attività produttiva, ma anche ai cittadini la cui sicurezza non è assolutamente preservata. A questo punto chiediamo che anche nelle nostre province si acceleri sulla linea adottata sul contenimento del cinghiale dalle altre province piemontesi e insistiamo perché si cominci al più presto con i corsi per formare nuovi soggetti autorizzati al controllo da distribuire sul territorio provinciale”, conclude Baudo

Come abbiamo già evidenziato in molteplici occasioni, la proliferazione senza freni dei cinghiali sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali, anche in aree di elevato pregio naturalistico. Recentemente anche le nostre province sono state sulle pagine di cronaca per incidenti causati da cinghiali che hanno coinvolto nostri concittadini anche molto giovani”, spiega Francesca Toscani, direttore di Coldiretti Novara – Vco. “Un’indagine di Coldiretti/Ixè portata avanti a livello nazionale indica che quasi la metà degli italiani (48%) non prenderebbe casa in una zona dove questi animali proliferano incontrollati, mentre più di 8 italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso ad abbattimenti mirati. Alla luce anche di questi dati, va mantenuta alta l’attenzione su una situazione che, senza specifiche azioni immediate, tenderà ad assumere una connotazione di sempre maggiore criticità, complice lo scorso lockdown primaverile, quando abbiamo visto questi animali abituarsi sempre più a muoversi in confidenza nei centri abitati”, conclude Toscani.

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