Cronaca
Anche in Piemonte è arrivata la variante inglese Covid. Regione pensa a zone rosse circoscritte
C’è una novità rispetto alle ultime rilevazioni sull’andamento del Covid in Piemonte: “Registriamo un trend crescente nella fascia di età 6-10 anni. I giovani si stanno contagiando di più rispetto agli anziani”. Lo ha spiegato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, nel corso di un’informativa tenuta in Consiglio regionale. Anche giovani e bambini stanno entrando nelle statistiche, ragione per cui le raccomandazioni di massima attenzione e di cautela per l’ingresso nelle scuole di alunni che presentino anche solo i sintomi del raffreddore vengono ribadite. Altro dato emerso dall’informativa è che la Giunta sta pensando alla possibilità di istituire zone rosse circoscritte laddove ci fossero focolai di varianti Covid sul nostro territorio.
“La media giornaliera di contagiati è di 718 casi – ha proseguito Icardi – la riduzione è molto lenta, si evidenzia una generale costanza nei riscontri epidemiologici, con la ‘novità’ di questo dato di positivi di giovane età”. Si registra anche una decrescita molto lenta dei ricoveri nelle terapie intensive, sub intensive e nei posti letto ordinari”.
Rispondendo a una domanda di Mauro Salizzoni (Pd) circa la possibile incidenza delle varianti, in generale l’assessore ha spiegato che “abbiamo tutte le condizioni per rimanere in zona gialla, tutti i parametri ci dicono che è ragionevole pensare di restare in questa condizione. Certo, le previsioni sul possibile andamento dei contagi per quanto riguarda le varianti non sono rosee, per questo stiamo chiedendo al Governo di avere più dosi di vaccini”.
“Il vero collo di bottiglia per poter vaccinare la popolazione è l’approvvigionamento dei vaccini – ha sottolineato Icardi -, per questo abbiamo incaricato Scr di fare ricerche internazionali sulla possibilità di rifornimenti alternativi, compatibilmente con le garanzie sulla qualità del prodotto. La velocità con cui riusciamo a vaccinare è fondamentale per contrastare la diffusione delle varianti, su cui abbiamo istituito un gruppo lavoro presso il Dirmei”.
Al momento la variante inglese circola nelle Regioni con percentuali fino al 59%, con una media del 17%, “per fortuna è intercettata dal vaccino ma è molto più contagiosa della versione originale e non ci sono evidenze sulla maggiore o minore virulenza. In Piemonte sono stati individuati 23 casi”.
Icardi ha annunciato che la Giunta sta predisponendo una delibera con misure organizzative per contrastare la diffusione delle varianti: “Domani ci sarà un confronto con Prefettura e Anci per affrontare i dettagli del provvedimento, per ora solo in bozza. Università e zooprofilattico stanno facendo tipizzazioni del virus, abbiamo anche test per individuare le varianti. Sono previste zone rosse più ampie dei singoli comuni, se si presenta la necessità di isolare focolai: è fondamentale bloccare le varianti sul nascere”.
Secondo Domenico Rossi (Pd) “vediamo che le altre regioni fanno molti più tamponi molecolari, mentre noi molti antigenici. Quelli di prima e seconda generazione non sono validi per la variante inglese”. Icardi ha risposto che “l’ultima gara della Regione Piemonte prevede appunto l’acquisto dei tamponi antigenici di terza generazione”.
Sul tema delle varianti sono intervenuti anche Sarah Disabato (M5s) e Daniele Valle (Pd), mentre un apprezzamento per il lavoro svolto è arrivato da Alessandra Biletta (Fi). Secondo il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco (Lega) è molto positivo che si pensi a una politica di zonizzazione settoriale di distretto e di area. “Ritengo auspicabile che una regione complessa come la nostra abbia risposte diverse a seconda delle situazioni locali che dovessero presentarsi”.
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