Cronaca
Tre cuneesi coinvolti nella truffa da 143 milioni sulle energie rinnovabili
Tre cuneesi sono stati coinvolti, un arresto e due obblighi di firma, nell’ambito della maxioperazione portata a termine dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri di Pavia che ha riguardato svariate regioni italiane, in merito alla maxi truffa da 143 milioni di euro di contributi pubblici destinati alla produzione di energie rinnovabili.
L’indagine condotta sotto il coordinamento del procuratore aggiunto presso il tribunale della città lombarda Mario Venditti e del sostituto procuratore Paolo Mazza ha portato all’arresto di un 56enne di Sommariva Perno, socio e amministratore di tre società che fornivano biomassa legnosa alla centrale, mentre due sue dipendenti, una 33enne, di Bra e una 40enne, di Sanfrè, sono state sottoposte a obbligo di firma. Le accuse per loro sono di aver falsamente certificato, mediante artifizi e raggiri, la provenienza del legname che, secondo quando previsto dalla normativa e ratificato tramite l’accordo stretti nel 2012 tra la società e il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, sarebbe dovuto essere tracciato, certificato e proveniente da zone limitrofe all’impianto (non oltre 70 chilometri).
L’operazione, scattata nel 2019, ha visto impiegati oltre 200 agenti delle forze dell’ordine e più di 50 perquisizioni divise tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Sardegna e Lazio .
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