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Cronaca

Iaquinta: non mi arrendo alla sentenza, io e mio padre siamo innocenti

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Vincenzo Iaquinta, ex giovatore della Juventus e Campione del Mondo 2006, ha pubblicato sul suo account Instagram un duro messaggio audio in cui dichiara di non arrendersi alla sentenza che ha confermato in appello la sua condanna a due anni per possesso di armi.

Iaquinta difende soprattutto il padre Giuseppe, la cui condanna è molto più pesante, 13 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso. L’ex calciatore dichiara nuovamente l’innocenza del padre e parla apertamente di errore giudiziario.

“Non mi arrendo alla sentenza – dice – sono responsabile moralmente di difendere l’onestà di mio padre. Non mi sono mai sentito tanto solo e scoraggiato nella mia vita come in questo momento. Mi sento deluso perché per la seconda volta mio padre è stato condannato da uomini che non hanno giudicato in base alla realtà dei fatti. Una volta si può sbagliare, due inizia a diventare accanimento giudiziario. Una vita di una persona non può essere distrutta senza aver commesso quello di cui viene accusato”.

E ancora: “Non posso esimermi ad urlare l’innocenza di mio padre. Lo devo a lui che in questo momento è impotente, incredulo, sfiancato. Lo devo alla memoria di mia madre che si è lasciata morire dal dolore. Lo devo ai miei figli. Oggi sono un uomo stanco, le mie gambe non corrono più. La mia testa corre più veloce cercando una soluzione. Non cerco pietà, un miracolo o la compiacenza di nessuno. Voglio solo giustizia, verità. Mio padre è in carcere per errore e finché non si ammetterà la verità, la mia voce non smetterà di urlare la sua innocenza. Da ora io sono Giuseppe Iaquinta, condannato da innocente”.

 

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