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Perchè in Piemonte sono scomparsi i dati di 220 mila tamponi Covid-19 in un giorno

Gabriele Farina

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La polemica sulla scomparsa dei dati reltivi ai tamponi Covid-19 in Piemonte ha trovato velocemente un spiegazione, che tuttavia solleva nuovi dubbi e perplessità. Il “fattaccio” risale al bollettino regionale di venerdì 18 dicembre, quando vengono indicati 1.595.851 “tamponi effettuati processati con test molecolare”. Il giorno prima quel dato indicava 1.819.188. Dove sono finiti i tamponi mancanti?

La risposta è in una nota che recita “Il dato delle persone testate e dei tamponi processati con test molecolare è stato ricalcolato sulla base delle indicazioni ministeriali”. Tradotto significa che il Ministero ha chiesto alla Regione Piemonte di togliere dal conteggio i test rapidi, indicando solo i classici tamponi molecolari. In pratica il Piemonte ha diffuso fino a giovedì 17 dati falsati rispetto alle altre regioni, alterando così le percentuali di positivi rispetto al numero di tamponi effettuati.

Ed è proprio questo il dato su cui ci si basa per inserire una regione in zona rossa, arancione o gialla. Ora l’assessore Icardi o il presidente Cirio dovranno riferire in consiglio cosa è successo, perchè sono stati inseriti i dati dei test rapidi, da quando questo è accaduto. Inoltre bisognerà capire, ricalcolando i dati, se il passaggio del Piemonte da zona rossa a zona arancione e da zona arancione a zona gialla è stato lecito oppure i cittadini sono stati esposti ad un rischio di contagio superiore a quello previsto dalle regole nazionali.

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